“Il Gran Carro”, a Bolsena un convegno sul progetto di valorizzazione del sito archeologico sommerso

BOLSENA ( Viterbo) – Sabato 5 ottobre, alle 11, all’auditorium comunale di Bolsena in piazza Matteotti si terrà un convegno dedicato alla presentazione dei risultati delle recenti campagne di scavo nel sito sommerso del Gran Carro. Saranno illustrate le attività di salvaguardia e tutela di un complesso eccezionale per lo stato di conservazione e i prossimi passi per la creazione di un percorso subacqueo accessibile a tutti e di un Centro Ricerche da realizzarsi nell’ambito dei finanziamenti PNRR-Caput Mundi.
L’evento è promosso dall’Amministrazione Comunale e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale. “Il Gran Carro costituisce un preziosissimo scrigno di storia – afferma il sindaco di Bolsena Andrea Di Sorte -. È un luogo unico, che ci riporta indietro di 3mila anni. Il Comune sostiene il complesso progetto di promozione e valorizzazione culturale e turistica dell’area, che ha l’obiettivo di creare il primo parco archeologico preistorico sommerso in Italia”.
“Per la prima volta si stanno conducendo ricerche con una rigorosa metodologia scientifica che uno scavo preistorico impone, eseguendo lo scavo stratigrafico in ambiente subacqueo, in un contesto la cui complessità non è data solo dalla presenza dell’acqua, ma dalla natura stessa della stratificazione – afferma la funzionaria archeologa di formazione protostorica Barbara Barbaro -. Dal Gran Carro sono ritornati alla luce numerosissimi reperti, più di 150 ceramici, molti dei quali integri o ricomponibili, che aprono una finestra temporale sulla quotidianità di una comunità che precede di poco gli Etruschi, svelandoci aspetti ancora poco noti. Tra questi anche una statuina fittile femminile e un cesto di vimini”.
All’incontreranno porteranno i saluti istituzionali, per il Comune di Bolsena, il primo cittadino Andrea Di Sorte; per la provincia di Viterbo, il presidente Alessandro Romoli. L’introduzione sarà affidata a Yuri Strozzieri, responsabile del patrimonio architettonico per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale. Interverranno Barbara Barbaro, responsabile del Servizio archeologia subacquea per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale; Andrea Greco, professionista incaricato del progetto Gran Carro PNRR-Caput Mundi; Riccardo Mancinelli, restauratore – CSR Restauro Beni Culturali. Le conclusioni saranno affidate a Margherita Eichberg, soprintendente dell’area archeologica, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale.
Conosciuto dalla fine degli anni Cinquanta, il sito del Gran Carro è inquadrabile principalmente nella Prima Età del ferro, tra la fine del X e gli inizi de IX sec. a.C., ma fondato già durante l’Età del Bronzo medio (XV sec. a.C.), si articola in due parti a destinazione distinta: abitativa nell’area della cosiddetta “palafitta”, e cultuale in corrispondenza del monumentale tumulo di pietre localmente denominato “Aiola”, la cui funzione è stata compresa solo tra il 2021 e 2022. Dal 2023, proprio in vista degli investimenti per la creazione del percorso subacqueo, le ricerche si sono nuovamente concentrate nell’area abitativa, in un settore mai indagato prima, su una superficie di più di 150 metri quadrati.

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