Il Lazio è la prima regione italiana per contributo medio in forme pensionistiche integrative

Il Lazio è la prima regione italiana per contributo medio in forme pensionistiche integrative, pari a 3.150 euro annui, rispetto ad un valore medio italiano di 2.414 euro. La regione si è classificata nel 2022 all’11° posto nazionale per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare, perdendo 4 posizioni rispetto all’anno scorso, quando occupava il 7° posto in classifica.

Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2022” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia.

Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input , ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output1, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).

Per quanto riguarda gli indicatori di spesa, il Lazio sale al 2° posto (3° nel 2021) per spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido (con 11.848 euro contro un valore medio nazionale di 8.258 euro).

È al 19° posto (su 21) per beneficiari sussidio di disoccupazione NASPI sulla popolazione tra i 15 e i 64 anni, con il 3,9% di individui beneficiari sul totale della popolazione attiva (contro il 5,1% della media nazionale).

Per quanto riguarda la spesa pubblica legata all’istruzione e alla formazione la regione occupa il 17° posto con una percentuale del 3% sul PIL regionale (valore medio italiano 4%).

A livello di indicatori strutturali, il Lazio si conferma come una delle regioni con la migliore offerta di asili nido: con 34,5 posti autorizzati ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni, raggiungendo il 4° posto in Italia (valore medio nazionale 26 posti).

Andamento positivo anche per la minore incidenza di pensionati sulla popolazione (al 4° posto), con 24,3 pensionati ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 27,1. È inoltre al 6° posto minor quota di famiglie in povertà relativa sul totale delle famiglie regionali, con un dato del 6,7% rispetto all’11,6% di media nazionale.

Il Lazio si posiziona al 16° posto per tasso di dispersione scolastica: la regione registra il 21,5% di studenti di scuola secondaria di secondo grado che non riescono a raggiungere il titolo di studio o che non hanno le competenze previste dal titolo formale, a fronte di una media nazionale del 20,8%.

Inoltre, è tra le regioni con il maggior tasso di disoccupazione della popolazione con più di 15 anni, pari al 10,2% rispetto alla media nazionale di 9,6% (15° posizione), oltre a registrare un’elevata incidenza di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) posizionandosi 14° in classifica.

 

Nota 1 – I 22 Key Performance Indicator

Indicatori di risorse, pubbliche e private, allocate nella regione (indicatori di input)
Area sanitaria
• spesa sanitaria pubblica pro-capite: ammontare allocato a una singola regione tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale (in euro pro-capite)
• spesa sanitaria privata pro-capite: comprensiva delle due componenti di spesa intermediata e di spesa out-of-pocket sostenuta dalle famiglie residenti nel territorio regionale; (in euro pro-capite)
Area politiche sociali
• spesa in interventi e servizi sociali pro capite: spesa in conto corrente impegnata dai Comuni delle diverse Regioni per l’erogazione dei sevizi socio-assistenziali (sono comprese spese in immobili, personale, attrezzature, costi di affidamento a terzi, ecc.); (in euro pro-capite)
• spesa in Reddito e Pensione di Cittadinanza sul totale della popolazione regionale: come derivanti dal database ad hoc di INPS; risorse mensili in euro per ogni cittadino
• beneficiari di sussidi di disoccupazione NASPI -Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (individui beneficiari sul totale della popolazione attiva della regione)
Area previdenza
• spesa previdenziale su totale della popolazione anziana (over-65); assegno medio mensile sul totale degli over 65
• contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza (Percentuale sul totale di PIL regionale);
• contributo medio a forme di previdenza integrative (importo medio in euro versato per ogni sottoscrittore)
Area educazione e formazione
• spesa pubblica per consumi finali legati a istruzione e formazione (percentuale sul totale del PIL regionale);
• spesa media regionale per utente che usufruisce di asili nido (euro per bambino frequentante)

Indicatori strutturali di welfare (indicatori di output):
Area sanitaria
• Meridiano Sanità Index (area “Stato di salute della popolazione”): valuta i risultati del sistema sanitario in termini di salute della popolazione attraverso un set di indicatori che comprende aspettativa di vita, mortalità, fattori di rischio per la salute degli adulti e dei bambini, tasso di prevalenza standardizzato per patologie croniche ad alto impatto e comorbidità; (indice sintetico di più indicatori);
• Meridiano Sanità Index (area “Efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria”): valuta indicatori di appropriatezza di prescrizioni, prestazioni e ricoveri, che rappresentano anche delle proxy dell’efficienza organizzativa delle cure territoriali, indicatori di efficacia delle cure, un indicatore sulla degenza media in ospedale, la durata delle liste di attesa ed infine i livelli di immigrazione sanitaria per ciascuna regione; (indice sintetico di più indicatori)
Area politiche sociali
• Tasso di disoccupazione a livello regionale (percentuale su popolazione over 15 anni);
• Percentuale di NEET (Not in Education, Employment or Training), (percentuale delle persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione sul totale della popolazione di giovani della medesima fascia d’età della regione);
• Cittadini inattivi (percentuale sul totale della popolazione con più di 34 anni);
• Part-time femminile involontario (lavoratrici con orario ridotto che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno) in quanto indicatore dell’esclusione delle donne nel mercato del lavoro; (tasso di part-time involontario tra occupati di 15 anni e oltre su 100 occupati part-time);
• Percentuale di famiglie in povertà relativa sul totale delle famiglie regionali;
• Social housing: numero alloggi popolari a livello regionale registrato all’interno del Sistema Integrato di Fondi Immobiliari (FIA), così come rendicontato da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr (numero di alloggi ogni 100mila abitanti della regione);
Area previdenza
• Numero di pensionati ogni 100 abitanti;
• Partecipazione a forme pensionistiche complementari: percentuale di lavoratori che hanno sottoscritto una forma previdenziale complementare di secondo o terzo pilastro (fondi negoziali, fondi aperti o Piani Individuali Pensionistici);
Area educazione e formazione
• Tasso di dispersione scolastica (percentuale di studenti – sul totale degli studenti di scuola secondaria di secondo grado – che non riescono a raggiungere il titolo di studio o che non hanno le competenze previste dal titolo formale);
• Posti disponibili negli asili nido autorizzati ogni 100 bambini della regione tra 0 e 2 anni (posti ogni 100 bambini 0-2 anni).

 

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