Carrozzeria Fiorillo

Il magistrato Scipio interviene sul possibile mercato dentro l’ex tribunale di piazza Fontana Grande

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Sono Carlo Maria Scipio e sono stato Magistrato in varie città dell’Italia centro-settentrionale fino a chiudere la mia carriera alla Procura di Arezzo che ho diretto fino al 2013. Nella mia lunga esperienza viterbese ho avuto agio di frequentare l’aula della Corte d’Assise in Piazza Fontana Grande, nello stabile originariamente destinato alla Chiesa dei Santi Teresa e Giuseppe gestita dai Carmelitani Scalzi di S. Agostino nella metà del 1600. La Chiesa risultava ornata – e lo è tuttora- da importanti lavori del Romanelli. Nel maggio 1874 la Chiesa fu sconsacrata e ceduta al Comune di Viterbo che la destino’ a sede della Corte d”Assise. In quella splendida Aula, rimasta ancora oggi come alloa, si celebrarono processi che, nel tempo, hanno inciso nella realtà della vita della nostra Nazione: dal processo del maggio 1876 contro i componenti della banda guidata dal brigante Luigi Trefoloni; al processo Pezi del 1900; al processo Cuocolo del 1911, al maxi-processo contro i componenti della banda Giuliano tra il 1950 e il 1952. Da ultimo in quell’aula fu celebrato il processo al brigatista di Prima Linea ,Viscardi, che in loc. Ponte di Cetti barbaramente uccise l’11agosto 1980 i Carabinieri Cuzzoli e Cortellessa.
Ebbene in questo luogo pieno di storia e di testimonianze tuttora valide e significative anche per i distratti cittadini viterbesi di oggi, sembra che sarà inserito un mercato ortofrutticolo. Da vecchio Magistrato e da viterbese convinto sono letteralmente basito dal senso della iniziativa che mi auguro sia solo un esercizio dialettico magari alimentato dalle fiamme del caldo infernale di questi giorni. Provo un senso di vergogna per il mancato rispetto del passato, ricordando che il futuro della nostra città potrà avere significato e sostanza solo se avremo saggio ed intelligente rispetto per le nostre radici.
Certo che passare dalle opere del Romanelli e dalle vicende che si sono sviluppate in quei locali ai banchetti della cicoria, del pomodoro, del peperone e dell’insalata mi sembra un salto a ritroso che mal si concilia con le tanto sbandierate iniziative per far assurgere Viterbo a Capitale della Cultura. Come per contro sarebbe intelligente, logico e facile individuare la vecchia Corte d’Assise come una tappa di un percorso che dalle vestigia etrusche e poi attraverso il glorioso Medio Evo e lo splendente Rinascimento consentirebbe al visitatore interessato di arrivare fino ai tempi contemporanei
Signora Sindaca, Signori della maggioranza che legittimamente ci governa, riflettete e pensateci bene se sia il caso di far diventare Piazza Fontana Grande uno squallido mercato orto-frutta di un qualsiasi rione di una qualunque città senza ambizioni.
Sono stato lungo e mi scuso ma ho sentito l’esigenza di dire quello che penso.
Viva Viterbo e chi la ama veramente!

Carlo Maria Scipio

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