di LEONARDO DE ANGELI-
Il termine “aggressione”, quando si parla di cani, può riferirsi ad una grande varietà di comportamenti che si verificano per una moltitudine di motivi e in diverse circostanze.
Tengo a specificare che un cane, sano di mente, non attacca mai deliberatamente un umano o un suo simile, se non in presenza di una forte motivazione; il grande problema però è che molto spesso noi non riusciamo a comprenderla.
Spesso invadiamo senza saperlo il suo territorio o ci avviciniamo pericolosamente alla sua tana mettendo a repentaglio la sicurezza dei suoi cuccioli senza saperlo.
Solitamente, essendo all’oscuro del suo linguaggio corporale, compiamo dei gesti o usiamo dei comportamenti totalmente errati. Comunemente, siamo sempre noi a commettere qualche errore rapportandoci con ogni qual si voglia tipo di animale ed in special modo i cani. I più comuni sono indubbiamente:
– guardarlo fisso negli occhi, magari solo per ammirare la sua bellezza; può generare sicuramente in lui una sfida e portarlo a credere che voi lo stiate provocando, questo è infatti un comportamento che può tenere solo il padrone, in quanto al contrario degli estranei, il contatto visivo prolungato con il proprio cane, genera in lui gli stessi ormoni che secerniamo noi durante la nostra fase di innamoramento.
– tendere d’improvviso il braccio verso di lui e carezzargli il muso, senza essersi prima adeguatamente presentati al suo naso può far di certo scattare un comportamento difensivo. Non tutti sanno che la testa, seconda solo alle zampe è la parte più soggetta a fastidio per tutte le razze dei cani.
– alzare la voce, seppur per scherzo, con il suo padrone, porta ad una sicura aggressione anche da parte di un cane da borsetta.
– Mostrare il nostro miglior sorriso esprimendo complimenti verso di lui, lo porta ad interpretare i vostri denti come una palese aggressione.
Praticamente tutti gli animali, selvatici e non, sono aggressivi quando fanno la guardia proprio territorio, difendono la loro prole o proteggono se stessi. Molte specie che vivono in gruppi, possono talvolta anche utilizzare l’aggressione o la minaccia, per mantenere la pace e negoziare le interazioni sociali.
Dire che un cane è “aggressivo” nella maggior parte dei casi è profondamente infondato. L’aggressione va accuratamente valutata e comprende una variegata prefazione di comportamenti che di solito si manifestano prima con avvisi, per poi culminare in un attacco. I cani possono con facilità abortire i loro sforzi in qualsiasi momento durante una manifestazione aggressiva. Quando manifesta chiaramente la volontà di aggredire, assume una serie di posture o di una parte dei seguenti comportamenti, che di solito vanno in crescendo:
addrizza le orecchie e punta con gli occhi con tono minaccioso;
affonda in avanti a scatti verso la persona senza contatto;
colpisce letteralmente la persona con il naso;
ringhia mostrando i denti;
aggredisce la persona con i denti senza però affondare;
Passano direttamente al morso violento, evitando “convenevoli”, esclusivamente in caso di un grave pericolo imminente e per loro non negoziabile, ma raramente e sottolineo raramente, mordono senza dare alcun tipo di avvertimento in anticipo.
Se il vostro cane ha manifestato chiari segni di aggressività in passato,certamente al rinnovarsi della situazione che lo ha infastidito, potrebbe reiterare l’aggressione, quindi, è sempre bene valutare ed evitare le cose che lo spingono a diventare violento. Impariamo a capire e a tollerare il suo carattere in presenza di episodi violenti, cominciamo a valutare la situazione scatenante: quando e dove è successo? Che altro stava succedendo in quel momento? Cosa era appena accaduto o stava per accadere al vostro cane? Quale è stato il momento di punta della sua ira? Cosa sembrava fermare la sua aggressività?
Imparare a valutare queste domande, può chiarire le circostanze che scatenano la reazione aggressiva del vostro cane e fornire una conoscenza delle ragioni del suo comportamento.
Nel 99% dei casi, non sono i cani a rappresentare un problema, ma solo i loro inadatti padroni.