Il mondo del giornalismo incontra gli alunni del liceo Buratti di Viterbo con il presidente Ucsi Lazio, Di Schino

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Una lezione sul giornalismo e l’antimafia quella che si è tenuta questa mattina, durante l’assemblea d’istituto degli alunni del liceo “Mariano Buratti”, organizzata dai rappresentanti Sofia Bianchini e Pietro Biello.

Nella prima parte dell’incontro l’associazione “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha discusso di antimafia. Nella seconda parte si è parlato di giornalismo con il giornalista Maurizio Di Schino, inviato di TV2000 e presidente dell’UCSI Lazio.
Dopo i ringraziamenti del dirigente scolastico, dott.ssa Clara Vittori e i suoi personali, Di Schino ha coinvolto i ragazzi nella lettura dell’Art. 21 della Costituzione Italiana che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
“È questo, ha aggiunto Di Schino- il fondamento della nostra professione, l’esercizio del libero pensiero, della scrittura e la stampa non può essere sottoposta a censura, sempre nel rispetto di regole. Bisogna conoscere la deontologia e l’etica che ci fa essere professionisti sempre e l’esercizio del pensiero e della parola sono la pietra angolare della nostra Costituzione. La parola, per noi giornalisti deve essere pensata, pesata e curata per poi essere lanciata. Dobbiamo entrare nelle persone, anche nel nostro rispetto”. Ha poi aggiunto: “Il cammino della libertà è un cammino dinamico che deve rispettare un certo confine. Anche nel giornalismo ci sono delle specializzazioni: la cronaca nera, lo sport, la politica, l’estero ed altro. Nell’albo di categoria ci sono circa 110.000 iscritti. Si può appartenere alla redazione di uno o più giornali e svolgere un’attività esclusiva come giornalista professionista o come giornalista pubblicista, che svolge attività continuativa ma ha un’altra professione o come freelance presentando di volta in volta i propri lavori”.
Fatta questa premessa, Di Schino è passato ad illustrare uno degli elementi più interessanti di questo lavoro: il racconto della verità.
Lo ha fatto ricordando l’uccisione a Mogadiscio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin che si trovavano in Africa per indagare sui traffici di rifiuti illeciti e di armi; i trenta giornalisti uccisi dalla mafia e quelli che subiscono minacce. Tanto per citarne alcuni, in 17 anni ben 7039 hanno ricevuto minacce e molti attualmente vivono sotto scorta.
Al termine dell’incontro, nel ventaglio della professione del giornalista, Di Schino ha parlato della retribuzione che un giornalista ricava per il proprio lavoro, affrontando tutte le difficoltà che ne conseguono.
L’incontro si è concluso con un messaggio che il giornalista ha lasciato ai ragazzi: “La vostra sfida inizierà quando uscirete da questo liceo. Ricordate sempre le esperienze che avete condiviso in questi anni. Vi auguro che i vostri sogni o le vostre speranze non vengano mai “abusati”, ma rispettati per la ricchezza che saprete trasmettere”.

 

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