Il Prac centro per l’arte contemporanea inaugura una nuova stagione espositiva

Domenica 8 Maggio 2022, alle ore 10.00, il PRAC Centro per l’Arte Contemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con tre mostre personali curate da Graziano Menolascina.
La prima esposizione, nelle sale di Palazzo Liberati, è la personale dedicata a David Salle, artista di spicco della nuova pittura americana, movimento che negli anni ottanta diede una risposta alla cri-si dell’arte minimal e concettuale. La mostra verte sulla ricostruzione di tutta la fase artistica operati-va dell’artista, partendo dagli esordi con opere risalenti agli anni settanta, sino alla più recente pro-duzione legata fortemente alla composizione di elementi visivi di epoche e culture diverse dal sapore neoespressionista. Le opere sono caratterizzate dall’innovazione stilistica dell’artista da sempre pre-sente nei suoi lavori. Nella costruzione delle immagini emergono sovrapposizioni di soggetti distinti e stratificazioni di significati e significanti a confronto, intelletto, cultura alta e dotta si scontra/incontra con la cultura popolare. Identificativo è l’erotismo spiccato e la sensualità celata nelle opere che nar-rano un’epoca intima dove l’artista coinvolge lo spettatore nel suo io interiore, ma allo stesso tempo lascia che quest’ultimo abbia una totale autonomia della lettura dell’opera, liberando l’arte da ogni interpretazione unidirezionale. Classe 1952, nato a Norman, Oklahoma è cresciuto a Wichita, nel Kansas. All’età di otto anni, iniziò a prendere lezioni di disegno dal vero presso la Wichita Art Asso-ciation. Nel 1970 ha iniziato i suoi studi presso il California Institute of the Arts di Valencia, dove ha lavorato con John Baldessari, creando dipinti astratti, installazioni, frammenti video concettuali. Salle ha conseguito un BFA nel 1973 e un MFA nel 1975, entrambi da Cal Arts. Dopo la scuola, Salle si trasferisce a New York, dove si mantiene lavorando per artisti, tra cui Vito Acconci. Una delle prime mostre di David Salle è stata presentata all’Artists Space di New York nel 1976, su dei grandi rotoli di carta. In questo periodo iniziò a sperimentare stampe in rilievo su tela senza primer. Ha anche rea-lizzato disegni a carboncino su tela di donne nude in pose erotiche e di oggetti come telefoni e aero-plani. Salle ha menzionato l’influenza dei registi Douglas Sirk, Rainer Werner Fassbinder e Preston Sturges sul suo modo di pensare a partire dalla metà degli anni ’70. I dispositivi cinematografici, dai primi piani, allo zoom, alle panoramiche, al montaggio e allo splicing, sono stati effettivamente rico-nosciuti nel suo lavoro. Alla fine degli anni ’70, Salle si recò in Europa, dove ha acquisito conoscenze tecniche e culturali dai suoi colleghi neoespressionisti tedeschi. Ross Bleckner ha presentato David Salle alla famosa Gallerista di New York, Mary Boone, che ha esposto per la prima volta le sue ope-re nel 1981. David Salle diventa leader assoluto nel ritorno alla pittura figurativa degli anni ’80.
La seconda esposizione prevede una installazione di sculture dipinte site-specific della serie “Co-stume Interiore” dell’artista italiano Enzo Cucchi, all’interno della meravigliosa Chiesa di Santa Ma-ria ad Nives. Pittura, scultura e disegno, diventano gli strumenti necessari per esternare la propria interiorità, un filo diretto con il proprio inconscio. Le sue immagini appartengono ad un universo poe-tico spesso allusivo al mondo popolare e alla sua cultura. Considerato un vero e proprio visionario. Enzo Cucchi nasce nel 1949 a Morro d’Alba, un paese nella provincia di Ancona. Da ragazzo vive anche nel capoluogo, con gli zii, e trova lavoro come assistente presso restauratori di libri e di qua-dri. Cucchi si avvicina alla pittura da autodidatta, vincendo anche premi. Attirato dalla poesia, tempo-raneamente si distacca dall’arte, coinvolgimento riacquisito alla metà degli anni Settanta durante la sua permanenza a Roma. Enzo Cucchi è spesso presente con Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria e Mimmo Paladino, i protagonisti di quella nuova corrente italiana che il critico Achil-le Bonito Oliva denomina Transavanguardia, in mostre organizzate dai principali musei internaziona-li, dalla Kunsthalle di Basilea (1980) al Guggenheim Museum e allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1982), alla Tate Gallery di Londra (1983), al Museum Würth di Künzelsau (Germania, 1998) nonché in occasione delle più importanti rassegne come la XXXIX Biennale di Venezia e la XI Biennale di Parigi (1980), Westkunst a Colonia (1981), la IV Biennale di Sidney, Documenta 7 a Kassel e Zeit-geist a Berlino (1982). Dall’inizio degli anni Ottanta viene riconosciuto anche all’estero come un arti-sta fra i più rappresentativi della nuova temperie culturale che fa del ritorno alla figurazione il tratto distintivo del decennio. Diversi prestigiosi musei gli dedicano mostre personali.
La terza mostra è del giovane artista cinese Wang Yuxiang che prevede due interventi all’interno del Borgo di Ponzano Romano. Il primo è un omaggio a San Sebastiano, situato all’interno delle due nicchie esterne della facciata laterale della Chiesa di Santa Maria ad Nives. Il secondo è una porta aperta direttamente sulla meravigliosa Terrazza del Fiasco creando uno stretto legame con l’acqua del fiume Tevere che scorre sottostante e il paesaggio. Il lavoro di Wang Yuxiang si incentra sulla ricerca specifica dei materiali come il legno, il ferro, la ceramica, combinati alla pittura creando un ef-fetto straordinario di totale fusione di due culture; quella orientale di origine e quella occidentale ap-presa durante la sua permanenza in Italia. Una ricerca concettuale concepita di volta in volta che si integra perfettamente alle location prestabilite dove opera. Nato a Anhui, Cina, nel 1997, vive e la-vora a Roma, Italia. Studia pittura presso la RUFA, Università di Belle Arti di Roma. Assistente in molteplici occasioni di artisti italiani, come Andrea Aquilanti. Nel 2018 l’inserimento dell’opera “Scato-la dei Ricordi” nella collezione permanente con il progetto “Made in Italy” presso l’Ambasciata italia-na a Città del Messico, Messico. Nel 2019 partecipa al programma residenze per artisti “Via del Sa-le” a Capodistria (Slovenia) e nello stesso anno prende parte a Lumen, istallando un opera perma-nente ad Albinia, Orbetello. Nel 2020 vince il premio della popolare rivista cinese Kuart Magazine “Il Futuro è in Arrivo” Nomination Academic Award, Most Popular Artist Award. Nel 2021 ha partecipato al progetto “Piazze Romane” con la scultura “DOOR STOP” esposta a piazza Poli promosso dal Mu-nicipio Roma I Centro. Nel febbraio 2022 vince la prima edizione della Biennale di Todi, con l’installazione “Pensa di uscire” collocata nello spazio antistante il Tempio di Santa Maria della Con-solazione di Todi.

 

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