di FEDERICO USAI –
VITERBO – Presentata questa mattina nel foyer del Teatro Unione l’undicesima edizione del Concorso internazionale di canto lirico Fausto Ricci, ideata dall’Avv. Giuliano Nisi e seguita dall ‘ Associazione XXI Secolo di Viterbo. Erano presenti la sindaca Chiara Frontini,
il Vice sindaco Alfonso Antoniozzi, Giovanna Casolla, presidente del premio, Giuliano Nisi , il M° Fabrizio Bastianini, Francesco Cima, presidente Lions Club Viterbo, Aldo Piermattei, consigliere d’amministrazione Fondazione Carivit e Vincenzo Ceniti, console Touring Club Viterbo. Il Premio Ricci si svolgerà al Teatro Unione di Viterbo durante il mese di ottobre 2023 e si concluderà domenica 15 ottobre. Il Concorso, nato per onorare il nome e la storia del grande baritono viterbese, con la direzione artistica affidata al M° Fabrizio Bastianini , prevede due categorie, per un montepremi complessivo di €. 20.000,00:
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- a. Categoria VOCI EMERGENTI – Tre Premi riservati ai candidati che non abbiano compiuto i 32 anni (soprani e tenori) e 34 anni (mezzosoprani, contralti, baritoni e bassi) di età.
- b. Categoria RUOLI D’OPERA – Ingaggio per l’Opera La Traviata di Giuseppe Verdi.
L’opera in concorso è “La Traviata” di G. Verdi per i ruoli di di Violetta Valéry (soprano), Alfredo Germont (tenore), Giorgio Germont (baritono), Flora Bervoix (mezzosoprano), Annina (soprano), in programmazione all’interno del Festival dell’Etruria Meridionale 2024 e in altri teatri.
In giuria per l’undicesima edizione 2023 hanno aderito nomi di rilevanza internazionale e saranno altresì presenti molti rappresentanti di agenzie liriche di fama mondiale, tra questi :
• Giovanna Casolla, Presidente
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- • Francesco Andolfi, Segretario artistico Teatro Regio di Torino
- • Renato Bonajuto, Regista, direttore artistico Asti lirica Teatro Alfieri
- • Fabrizio Bastianini, direttore d’orchestra, compositore e Direttore Artistico del Premio Fausto Ricci
- • Plamen Kartaloff, Director and stage director of the National Opera and Ballet – Sofia
- • Lucia Napoli, mezzosoprano
Prestigiose sono state le presenze alle precedenti edizioni, presiedute da personaggi di assoluto rilievo nel mondo della lirica: da Josè Carreras a Fiorenza Cossotto, Luciana Serra, Fiorenza Cedolins, Alfonso Antoniozzi, Gianni Tangucci, Desirée Rancatore, Rajna Kabaivanska.
Nell’edizione scorsa fu presentata l’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Uno degli obiettivi del Concorso è quello di rilanciare la stagione lirico-sinfonica del Teatro Unione di Viterbo e mettere in rete l’Istituzione, così che possa confrontarsi e collaborare con altre realtà nazionali e internazionali.
L’intenzione dell’associazione XXI Secolo è quella di ripristinare la tradizione di opere con spettacoli prodotti direttamente a Viterbo, che vedranno protagonisti i vincitori del Premio Fausto Ricci. Per questo l’Associazione XXI Secolo mette a disposizione l’esperienza maturata in oltre 25 anni di attività e tutte le risorse economiche e umane necessarie, sempre con il sostegno irrinunciabile di importanti Enti.
Dallo scorso anno il Premio Ricci è legato al Festival dell’Etruria Meridionale e alla programmazione di altri teatri italiani.
Il titolo che si propone a concorso con la XI edizione 2023 è LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi. Sono stati più di 120 i candidati al concorso e i talentuosi finalisti saranno 24. Ricordiamo anche il team organizzativo composto da
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- Giuliano Nisi, Direttore organizzativo
- Leonardo Angelini, pianista accompagnatore ufficiale
- Ana Belèn Pasquel, Segretaria di Produzione
Domenica 15 ottobre, la serata finale, si esibiranno i 10 finalisti e i vincitori per ruoli d’opera.
Ma chi era il baritono Fausto Ricci ?
Era nato a Viterbo il 15 febbraio 1892. Da ragazzo aiutava il padre nell’impresa edile come stuccatore. La sua voce imberbe ma robusta venne per caso ascoltata da Francesco Marconi, un affermato tenore di quel tempo, che lo avviò allo studio dalla contessa Giuseppina Vitali-Augusti di Roma. Dopo aver interpretato nel 1916 Carlo V nell’Ernani di Verdi al “Nazionale” di Roma, Ricci approdò nello stesso anno al teatro “Costanzi” nelle vesti di Amonasro dell’Aida. E fu subito successo. La sua voce da baritono squillante e potente ebbe nel tempo autorevoli estimatori fra cui Arturo Toscanini (“Ricci ha una voce grandiosa e di una bellezza incomparabile”), Mattia Battistini, Titta Ruffo ed Enrico Caruso che lo ascoltò nei primi esordi. Convinti apprezzamenti vennero anche da Mascagni e Serafini. Dopo la prima guerra mondiale, rientrato dal fronte, venne chiamato nel 1918 alla Scala di Milano per il Mosé di Rossini e subito dopo per Aida e Andrea Chenier. Il personaggio ormai c’era, anche perché curava molto la recitazione aiutato dai consigli di talenti come Zacconi e Ruggeri di cui s’era fatto amico. Grande prestanza scenica quindi e, soprattutto, una voce che molti a quel tempo non esitarono a definire “la più bella del mondo”.
Nel 1919 Ricci è alla “Pergola” di Firenze (Traviata) e al “Teatro Nuovo” di Verona (Lohengrin), poi al “San Carlo” di Napoli, al “Comunale” di Bologna, al “Regio” di Torino, al “Massimo” di Palermo. Nella sua città natale, sempre nel 1919, debutta all’”Unione” con il Faust. L’anno dopo è a Bergamo e Siena. Ancora a Viterbo in un concerto per beneficienza nel 1924 e nel 1938 in piazza del Plebiscito. “Il Giornale d’Italia” di quel 3 settembre scriverà “….egli seppe commuovere ed affascinare la folla che gremiva la piazza, scatenando alla fine applausi entusiastici”. Torna all’”Unione” di Viterbo nel 1939 per la Forza del destino (1939). Fu in questa occasione che riceve l’apprezzamento più gradito e più ruspante. Dalla galleria del teatro vola al suo indirizzo, in dialetto locale, la colorita esclamazione “Ammàzzete che pornelle”.
Chiamato all’estero, cantò nei principali teatri d’Europa (Vienna, Berlino, Madrid, Londra) e dal 1924 al 1927 in quelli dell’America Latina tra cui il prestigioso “Colòn” di Buenos Aires dove interpretò Marcello in una Bohéme ancora “fresca di stampa”. Nella capitale argentina si esibì anche per festeggiare il volo transoceanico di Francesco De Pinedo. Un critico musicale argentino scriverà “…di fronte alla voce di Ricci, quella degli altri cantanti non è adatta neppure a chiamare un taxi all’uscita del teatro”.
Ricci non amava le opere comiche e per questo non ha mai voluto cantare nel Barbiere di Siviglia. Preferiva le parti forti e drammatiche come quelle di Verdi.
Qualche curiosità. “Raccontava che durante una Traviata a Berlino, il soprano (una finlandese) cercava di stancarlo obbligandolo a fare molti giri sul palcoscenico; allora in un duetto sfoderò un tale acuto da sopraffare la malcapitata rivale. Una volta fu assalito da una focosa principessa tedesca proprio davanti alla moglie e per salvare la pace di casa non trovò di meglio che fare in fretta le presentazioni. Così il suo “Bitte meine Frau” mise subito all’angolo l’aitante nobildonna.
La sua discografia non è assortita ma di grande qualità. I suoi vinile sono molto ricercati dai melomani. Ha pure prestato la voce al film “Fiori senza primavera” (1938) ispirato alla vita di Johann Strauss.
Fausto Ricci ha lasciato anche un volumetto abbastanza prezioso dal titolo emblematico “Come si canta”.
La città natale di Viterbo, dove morì il 4 novembre del 1964, gli ha dedicato una via in una traversa di via I. Garbini.
Quindi, la serata finale del Premio Fausto Ricci, dedicato ai giovani talenti lirici, si avvicina con grande eccitazione. Domenica, i dieci finalisti si esibiranno sul palco, competendo per ruoli d’opera e per l’opera a concorso. Quest’anno, la competizione ha acquisito un significato particolare, oltre al suo prestigio musicale, grazie a un’iniziativa innovativa.
Il direttore artistico del concorso Bastianini con Sandro Iacoponi, insieme all’associazione Vetus Urbs, hanno introdotto un gesto di generosità che non passerà inosservato. Oltre alle tante targhe, verranno donati dei volumi su Viterbo ai giovani talenti che partecipano. Questo gesto rappresenta un’opportunità unica per i partecipanti, che spesso girovagano per l’Italia e il mondo in cerca di nuove sfide musicali. Ora, quando lasceranno Viterbo, porteranno con sé non solo un premio, ma anche un pezzo della storia e delle meraviglie della città.
La generosità del Premio Fausto Ricci è un atto di dedizione non solo alla musica, ma anche a Viterbo stessa. Molte volte i giovani cantanti partono da questa città senza conoscere appieno il suo ricco patrimonio culturale. Ora, grazie a questa iniziativa, avranno l’opportunità di scoprire i segreti di Viterbo e potrebbero decidere di tornare per altre occasioni.
Il Premio Fausto Ricci è un evento ormai consolidato, frutto della visione ambiziosa di Alfonso Antoniozzi, all’interno del quale ha lanciato questo progetto straordinario. È un evento che unisce la passione per l’opera alla generosità e all’amore per la città di Viterbo. Inoltre, il supporto istituzionale della Fondazione Carivit aggiunge ulteriore valore a questa iniziativa, dimostrando l’importanza di coltivare e sostenere il talento giovanile.
In conclusione, la serata finale del Premio Fausto Ricci è attesa con grande trepidazione, sia per il talento musicale che verrà celebrato che per la generosità che continuerà a far brillare Viterbo nel mondo della lirica. La musica e la cultura si fondono in un abbraccio appassionato, creando un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti e gli spettatori presenti.
Il Premio Fausto Ricci è molto più di una competizione; è un trampolino di lancio per i giovani artisti che cercano di affermarsi nel mondo dell’opera. Questo evento non solo onora la memoria di Fausto Ricci, figlio della città e luminosa stella della lirica, ma contribuisce anche a preservare e promuovere l’eredità culturale e musicale di Viterbo. La città si prepara a candidarsi come Capitale Europea della Cultura 2033, e il Premio Fausto Ricci è un punto focale di questo entusiasmante progetto culturale.
Al termine della conferenza è stata scoperta una lapide all’interno del foyer del teatro dell’Unione per ricordare perennemente il baritono viterbese Fausto Ricci. Era presente la figlia di Fausto Ricci che non ha nascosto la sua commozione.