Il simbolismo nell’arte

di ANGELO RUSSO-

VITERBO- “Non solo la semplice rappresentazione della realtà ma un ponte tra conscio e inconscio.” Nato alla fine dell’Ottocento, il movimento simbolista nell’arte superava la realtà tangibile per rappresentare emozioni, idee e verità universali. Artisti come Gustav Klimt, Odilon Redon e Arnold Böcklin creavano immagini oniriche e misteriose che evocavano archetipi e stati profondi dell’anima. La loro arte non descriveva il mondo esterno, ma esplorava l’invisibile, invitando lo spettatore a un dialogo interiore.
Il simbolismo, sia nell’arte che nella psicologia analitica, diventa uno strumento per sondare il mondo interiore. Attraverso immagini, forme e colori, l’arte simbolista e la teoria junghiana si incontrano per rivelare ciò che è nascosto sotto la superficie della coscienza. In entrambi i campi, il simbolo è un ponte tra conscio e inconscio, tra visibile e invisibile, tra esperienza individuale e realtà universale.
Nella psicologia analitica, i simboli sono essenziali per il processo di individuazione, ossia il raggiungimento della piena realizzazione del Sé. Gli artisti, consapevolmente o meno, svolgono un ruolo simile a quello dello psicoanalista: portano alla luce immagini che connettono l’inconscio personale con quello collettivo, guidando l’osservatore verso una comprensione più profonda.
Come disse Jung: “L’anima si esprime attraverso simboli, e l’arte è il suo linguaggio più naturale”.
Il Bacio di Gustav Klimt
Questo celebre dipinto, il più conosciuto e simbolista di Klimt (1907-1908), è considerato un’icona del simbolismo e dell’arte moderna. Con la sua straordinaria combinazione di elementi decorativi e un profondo substrato emotivo, rappresenta l’amore universale e l’unione tra maschile e femminile, un concetto che richiama l’unificazione degli opposti, ampiamente trattata nelle teorie della Psicologia Analitica. Quest’opera non è una semplice scena romantica: è un’esplorazione profonda dell’unione tra corpo e spirito, tra desiderio terreno e amore ideale, temi centrali del simbolismo. La posizione dei personaggi ei dettagli stilistici suggeriscono la fusione e la perdita del sé nell’altro, elementi che collegano l’opera a significati universali e archetipici. Gli archetipi, secondo Carl Gustav Jung, rappresentano temi fondamentali dell’esperienza umana collettiva, come l’amore, la morte, il viaggio, la madre o l’eroe. Questi si manifestano in miti, sogni, religioni e opere d’arte, connettendosi direttamente alla profondità dell’animo umano.
Nel “Bacio”, La coppia è avvolta in una spirale dorata di ornamenti, dove ogni dettaglio, dai motivi geometrici ai fiori, contribuisce a creare un senso di sacralità e trascendenza. Il fondo dorato richiama l’arte bizantina, ma al tempo stesso dona al dipinto un’atmosfera simbolica e senza tempo. Inoltre i motivi dorati ei corpi avvolti in decorazioni elaborate richiamano il tema della trasformazione, spesso associato al processo alchemico: il bisogno di “sciogliere” vecchie strutture o convinzioni per “ricomporle” in una nuova forma più elevata e integra.
Nell’alchimia, solve et coagula rappresenta il processo continuo di trasformazione interiore, volto a raggiungere una forma di perfezione, spesso associata al Sé o alla realizzazione spirituale, simbolicamente è la ricerca di trasformazione da materiali poveri in ORO.
Risolvere (sciogli): Nel quadro, il processo di “scioglimento” può essere visto come la dissoluzione dei confini individuali dei due amanti. Le figure sembrano perdere la loro identità separata, quasi fondendosi in un unico essere. Questo dissolve l’ego e le barriere personali, evocando la trasformazione interiore necessaria per abbandonare sé stessi e accedere a uno stato di unione superiore. L’effetto dorato e astratto del fondo e dei motivi decorativi sottolinea questa dissoluzione, portando le figure fuori dal tempo e dallo spazio ordinario.
Coagula (coagula): Al contempo, il processo di “coagulazione” si manifesta nella fusione armoniosa dei due amanti in un’unica entità simbolica. I corpi non sono più separati, ma intrecciati in una composizione fluida, uniti da un amore che trascende il materiale. I dettagli decorativi (forme geometriche per l’uomo e motivi floreali per la donna) simboleggiano le energie maschili e femminili che, attraverso questa fusione, trovano un equilibrio armonico e una nuova completezza.
In termini alchemici, il dipinto rappresentando l’unione degli opposti – maschile e femminile, spirito e materia, conscio e inconscio – dona vita a un nuovo stato di totalità: la pietra filosofale simbolica. La fusione amorosa diventa quindi una metafora di un processo spirituale di trasformazione e realizzazione del Sé, dove l’amore non è solo carnale, ma una via per raggiungere una dimensione più alta dell’essere.

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