Vangelo
Gv 20,19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore
COMMENTO: Gesù, con il suo sacrifico sulla croce, ha espiato i nostri peccati e ci ha insegnato come nulla sia più importante del perdono. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana. Il perdono è l’impegno dei benedetti dallo Spirito. Perdonare vuol dire creare strade di avvicinamenti. “Perdonare significa de-creare il male”. (Raimon Panikkar).
Pentecoste per i fedeli greci era una festa agricola che, col passare dei secoli, era stata arricchita da un’altra interpretazione: in quel giorno si ricordava il dono della Torah sul monte Sinai. Proprio il quel giorno Luca situa la discesa dello Spirito Santo, che era stato già donato il giorno di Pasqua. Si ripete questa effusione e in quel giorno perché forse Luca vuole dire ai discepoli che la nuova Legge è una luce interiore che non aggiunge altri precetti, ma li semplifica in uno solo ed essenziale: quello dell’amore.