Il Vangelo della domenica, V del tempo ordinario

Vangelo

Mt 5,13-16
Voi siete la luce del mondo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore

COMMENTO: Alla luce delle beatitudini, Matteo presenta tre immagini con Gesù che si appella ai suoi discepoli utilizzando tre immagini. La prima immagine è quella del sale in cui, al senso ovvio di dare sapore ai cibi, si aggiunge quello di conservare e purificare. Fin dall’antichità, il sale costituiva l’elemento base di un fiorente commercio. A Roma si spargeva il sale sulle labbra dei neonati così da proteggerli dai pericoli. All’epoca degli antichi Romani, si arrivò a pagare gli operai con il sale (da qui, il termine “salario”). Il sale dà sapore: il cristiano ha il sapore di Cristo quando, come sale, lo lascia disciogliere dentro di lui. Matteo ricorda che il sale può letteralmente “impazzire” (usa il verbo “moraino”).  Il sale impazzisce quando accogliamo con entusiasmo la sua Parola, ma poi non la mettiamo in pratica. La seconda immagine è quella della luce. Dio è una parola sanscrita che vuol dire luce. La luce è abbinata alla vita: Venire alla luce o dare alla luce significa nascere. La terza immagine è la lampada: il discepolo è luce ma anche lampada, è invitato a vivere la sua identità.
Matteo ci vuole suggerire che, attraverso i suoi discepoli, il vangelo può giungere al mondo ancora oggi.

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