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VITERBO CHRISTMAS VILLAGE

Il Vangelo della domenica, XX del tempo ordinario

Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore

COMMENTO: La liturgia di questa domenica invita i cristiani a riflettere sulla coerenza della propria vita alla luce delle beatitudini evangeliche. Con i sacramenti dell’iniziazione cristiana — Battesimo, Cresima ed Eucaristia — il credente sceglie uno stile di umiltà e accetta la sfida di una vita segnata dalla lotta contro il peccato e dalle persecuzioni per amore del Vangelo. La persecuzione non è soltanto esterna: nasce anche dentro di noi, quando dobbiamo vincere istinti ed egoismi che ci allontanano da Dio e ci rendono schiavi dei vizi. La Lettera agli Ebrei esorta a non scoraggiarsi in questo cammino di continua conversione, ricordando che Gesù stesso ha affrontato la croce con perseveranza, e che i santi e i testimoni della fede — compresi i “santi della porta accanto” — ci sostengono con il loro esempio. Chi vive coerentemente il Vangelo si trova spesso “a remare controcorrente” in una società dominata dall’individualismo, dal culto del denaro e dalla falsa libertà. Le tensioni emergono persino in famiglia, dove la preghiera comune e la partecipazione alla vita ecclesiale non sempre sono condivise. Come ricordano le parole di Cristo nel Vangelo di Luca, il Vangelo stesso può diventare motivo di divisione. La persecuzione è parte della storia della fede: il profeta Geremia fu osteggiato per le sue parole di verità, e Gesù stesso fu condannato dalle autorità religiose e politiche del suo tempo per la sua vicinanza ai peccatori, ai poveri e agli emarginati. La croce, tuttavia, non è stata l’ultima parola: dalla sua vittoria nasce la speranza che sostiene i credenti. Il cristiano non è risparmiato dalle difficoltà, ma vive nella fiducia che nulla potrà separarlo dall’amore di Dio in Cristo Gesù. Le sofferenze vissute per amore del Vangelo diventano occasione di redenzione per il mondo e motivo di speranza. Come afferma San Paolo, «in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati».

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