Lc 17,5-10
Se aveste fede!
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Parola del Signore
COMMENTO: La Fede non è privilegio per pochi, ma dimensione universale dell’esperienza umana. Non si limita alla religione, spiega lo scienziato Antonino Zichichi, ma è un bisogno profondo di senso e speranza che resiste alle prove della vita. La Bibbia la descrive come forza fragile ma vitale: Abacuc la invoca nel dolore, Paolo invita a custodirla, gli apostoli chiedono a Gesù di aumentarne il dono. E Cristo risponde con l’immagine del granello di senape: non conta la quantità, ma lo stile, la capacità di germogliare anche dal piccolo e dall’invisibile.
Accanto alla fede c’è il servizio, gratuito e senza calcolo. I “servi inutili” – genitori, volontari, insegnanti, persone che si donano senza cercare ricompense – mostrano che il vero valore della vita non ha prezzo. L’amore, l’amicizia, la cura di chi soffre, il sacrificio per un figlio sono “inutili” secondo la logica del profitto, ma indispensabili per dare senso all’esistenza. La Fede, allora, è questo: un seme che cresce nel quotidiano, trasformando fragilità in speranza e ricordando che ciò che conta davvero non si compra.








