Il venerdì al museo: Museo Etrusco Rocca Albornoz di Viterbo

VITERBO- Il prossimo venerdì 26 gennaio al Museo Archeologico Nazionale Etrusco Rocca Albornoz di Viterbo alle ore 17.00 sarà inaugurata la rassegna “Il venerdì al Museo” a cura di Rosella Lisoni, con interventi di Anna Maria Fausto – Docente Unitus e Pietro Benedetti – attore, regista e narratore di comunità, a seguire i saluti istituzionali di Sara De Angelis: direttrice del Museo.
La rassegna prevede ospiti del mondo del cinema, del teatro, della narrativa oltre a studiosi locali e non.
Un venerdì al mese, da gennaio a dicembre, i relatori intratterranno il pubblico presentando le loro opere e conversando insieme alla platea di partecipanti.
L’iniziativa culturale, nata da un’idea di Rosella Lisoni condivisa da Sara De Angelis, ha preso corpo in seguito al grande successo di pubblico ottenuto con i precedenti eventi culturali incentrati sulla figura di Pasolini, tenuti in Museo da luglio a dicembre dello scorso anno. Su questa base è sorto il desiderio di calendarizzare gli appuntamenti da proporre all’interno degli spazi museali, con l’augurio di essere sempre all’altezza delle aspettative.
Il taglio sarà quindi lo stesso: la scelta di un linguaggio divulgativo congiuntamente alla presentazione di figure importanti del panorama letterario italiano del Novecento, con il desiderio che il Museo Nazionale Etrusco possa diventare anche un luogo di incontro e di crescita culturale, un salotto per tutta la cittadinanza.
Un’iniziativa culturale legata a libri dalle più diverse tematiche, un modo di diffondere cultura tenendo anche conto delle tante realtà culturali viterbesi. La cultura, infatti, nasce all’interno della relazione, noi non siamo che le nostre parole: animali narranti.
Sarà lo scrittore Antonio Toso Fei, drammaturgo, saggista, giornalista, story teller delle tradizioni veneziane, ad inaugurare la Rassegna presentando il suo libro: “Il piede destro di Byron” in dialogo con Rosella Lisoni.
Un giallo anomalo, nel quale non mancano elementi magici e tratti storici, un giallo che trascina il lettore in un altrove, in stretto contatto con l’universo onirico dell’autore, con rimandi al mondo dell’eroe byroniano e ai trascorsi amorosi di Lord Byron che a Venezia dimorò a lungo alcuni secoli fa.
Tra le brune della Laguna veneziana, nei misteri della città più bella del mondo sospesa tra terra e acqua, Alessandro Nicoli, giornalista in pensione con piglio da investigatore darà vita alla sua lunga e impegnativa indagine per scoprire cos’è che unisce due omicidi diversi tra loro, un frate omicida e Lord Byron.
Descrizione di un viaggio nel tempo e nella storia, ma soprattutto descrizione di un viaggio intimo alla ricerca di sé.

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