Illustrati i risultati preliminari delle indagini archeologiche “Progetto Colle del Duomo” e “Restauro Loggia del Palazzo dei Papi” (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Questa mattina, presso la sala Alessandro IV in piazza San Lorenzo, si è svolto un convegno organizzato dalla Curia Diocesana di Viterbo , per parlare degli ultimi risultati dell’indagini conoscitive del “cuore” di Viterbo: il Palazzo dei Papi ed il Colle del Duomo.

l Palazzo dei Papi, unitamente alla Cattedrale di San Lorenzo, è il più importante monumento storico, vero simbolo della città di Viterbo. Frutto di un ampliamento dell’originaria sede vescovile, il palazzo venne costruito in occasione del trasferimento della sede del pontefice Alessandro IV (1254-1261). Particolare la loggia più nota come Loggia dei Papi eretta nel 1267 e la maestosa aula del Conclave, così definita per aver ospitato il primo e più lungo Conclave della storia

La giornata di studi, moderato da Don Emanuele Germani, direttore ufficio Comunicazioni Sociali, ufficio Stampa e Cerimoniale della Diocesi di Viterbo, diviso in due parti, ha visto la partecipazione  per i saluti istituzionali, il vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza, Stefano Ubertini rettore Università degli Studi della Tuscia, la soprintendente Margherita Eichberg, l’assessore Stefano Floris, in rappresentanza della sindaca di Viterbo e Santino Tosini,  direttore ufficio Beni Culturali della Diocesi di Viterbo.

“Dal 28 febbraio dell’anno scorso, ha introdotto don Germani, è iniziata una campagna di indagini archeologiche e topografiche di questa zona e del “merletto” come viene chiamata la loggia papale. Oggi, saranno illustri professori a relazionarci sui primi risultati di questo lavoro”

Presenti in sala, l’onorevole Enrico Panunzi, il consigliere regionale del Lazio Daniele Sabatini, il presidente Ass. ArcheoTuscia Luciano Proietti, il prof. Luciano Osbat direttore CEDIDO.

Il vescovo ringraziando i presenti, ha comunicato il piacere di vedere concretizzato un “sogno” quello del dialogo tra istituzioni, per la valorizzazione di questo territorio che trasuda storia. Inoltre, complimentandosi con i professori, che hanno affrontato questi percorsi di ricerche, ha espresso il desiderio di un “futuro sogno”, sistemare il casale del custode, all’interno del terreno, oggetto dell’indagine, e farne un centro di documentazione.

La sopraintendente Eichberg,” oggi siamo orgogliosi di presenziare ai risultati dei due interventi importanti: la loggia del Palazzo dei Papi e il giardino del Colle del Duomo. Senza dubbio, abbiamo dato il via attivandoci con la dovuta cautela, ad un’impresa che ha portato buoni risultati per la prima struttura, e sono certa che porterà altrettanti risultati pregevoli per il secondo progetto”.

Il rettore Ubertini ha ricordato quanto la nostra università è attenta alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, in simbiosi sempre più, in sviluppo e ricerche, non solo per Beni Culturali, un ringraziamento ai prof. Giuseppe Romagnoli e Marina Micozzi che sono impegnati in questo progetto, ma anche per la sostenibilità, le scienze naturali, agrarie e alimentari. L’università è parte del territorio.

L’ing. Tosini, ha ripercorso l’organizzazione dei primi interventi, per affrontare il problema del distacco di alcuni frammenti delle colonne della loggia. Sono passati cinque anni, ma in questo periodo sono state studiate le possibilità di interventi conservativi da organizzare, che partiranno dopo il periodo giubilare.

Questi interventi sono stati ben illustrati , con il supporto di slide partendo dai primi lavori di restauro della Loggia Papale agli inizi del ‘900 a quello più recente degli anni ’80, dai professori della Sapienza dell’Università di Roma: Maurizio Caperna, Fabrizio De Cesaris e Donatella Fiorani e Marc Gittins del Cbc conservazione dei beni culturali, che ripercorrendo i rilievi e gli interventi precedenti, hanno  indirizzato  i lavori per esaminare se queste colonnine potessero  reggere strutturalmente il trave che le sovrasta. Lavoro che non ha tralasciato nessun aspetto e che porterà maggiori risultati durante le future indagini conservative.

Nella seconda parte del convegno, dedicato ai risultati preliminari delle indagini archeologiche per il progetto che vede il coinvolgimento di: Archeoares, Diocesi, università degli studi della Tuscia, università cattolica di Lublino e università degli studi La Sapienza; sono intervenuti il prof. Giuseppe Romagnoli e prof.ssa Marina Micozzi, Gianpaolo Serone, Marcin Piotrowski.

Il prof. Romagnoli ha spiegato che l’area indagata, ovvero il giardino vescovile alle spalle della cattedrale, è parte integrante del tessuto urbano medievale. Un’area che, come molte altre, ha subito diverse trasformazioni, in particolare nel 1490, quando venne recintata e destinata a giardino.

Le conclusioni dell’indagini, effettuate senza scavare, con la geofisica e rilievi digitali, hanno portato dei notevoli risultati, delle strutture che sono sepolte: fortificazioni e abitazioni alto medioevo, un antico tracciato di via cava, una torre difensiva e un muro di epoca romana.

“I lavori, proseguiranno per circa altri due anni, conclude Romagnoli, con lo stesso metodo d’indagine fin qui usato: telerilevamento, rilievo e lettura stratigrafica dei complessi architettonici e degli ipogei, prospezioni geofisiche, con metodo elettrico e radar, carotaggi. Metodo con due finalità, ricostruire la stratificazione storica dell’area in esame e costruire una carta archeologica della stessa, base utilissima per futuri interventi”.

 

 

 

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE