Immagini dal sud del mondo, una rassegna cinematografica viterbese che crea un’unione tra popoli

di LUCA BERNARDINI –

VITERBO – Questa mattina alle ore 11, presso la Cappella Palatina di Palazzo dei Priori, si è tenuta una conferenza per la presentazione della XXVIII edizione della rassegna cinematografica “Immagini dal sud del mondo”, che si terrà dal 15 al 18 settembre a Piazza della Polveriera nel quartiere di Pianoscarano.

Protagonisti dell’incontro l’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi, Sandra Gasbarri, Marco Trulli e Letizia Lucangeli, i quali si sono impegnati a spiegare i motivi, le idee e il programma della rassegna.

“Vi ringrazio perché nei due anni di pandemia non è stato facile lavorare per portare avanti la cultura”. Così si è espresso Antoniozzi, il quale ha elogiato particolarmente l’impegno dell’organizzazione dell’Aucs e dell’Arci nello “sviluppare un mercato del cinema in una città che non ha dei cinema”.

Secondo l’assessore, “mettere a conoscenza le storie di un mondo lontano è un buonissimo modo per distruggere il razzismo”. Le parole di Antoniozzi racchiudono così l’idea principale di “Immagini dal sud del mondo”, iniziativa che peraltro è patrocinata, seppur in maniera minore, dal Comune di Viterbo, motivo per cui è stata inserita all’interno dell’Almanacco degli investimenti culturali.

Oltre a questo sostentamento da parte dell’amministrazione, come sottolineato da Sandra Gasbarri, “Immagini dal sud del mondo” è finanziato anche dal bando per il finanziamento audiovisivo della Regione Lazio.

“Il nostro cinema si concentra sui film emergenti italiani e su tutte le pellicole provenienti da quel sud del mondo che si intende mettere in rilievo”. Secondo la Gasbarri, il fine principale della rassegna cinematografica è quello di avviare un dialogo tra popoli.

Il reciproco sostegno tra i paesi è lo scopo principale delle associazioni organizzatrici dell’evento, le quali, attraverso “Immagini dal sud del mondo”, vogliono “dare voce ai pensieri e ai fatti di una parte del mondo troppo spesso estraniata dalla società moderna”.

Come poi spiegato dalla stessa Gasbarri, la grande novità della prossima edizione di “Immagini dal sud del mondo” è l’istituzione di un concorso cinematografico con protagonisti cinque documentari a tema ambientale.

Attraverso la valutazione di una giuria composta sia da esperti cinematografici che scientifici, verrà selezionato il miglior documentario, il quale verrà proiettato durante la rassegna, per poi essere inserito nel catalogo “L’Italia che non si vede” 2023.

Marco Trulli si è invece concentrato sull’importanza che la rassegna cinematografica ha per il territorio di Viterbo, in particolare modo il quartiere che ospita il circolo Arci. “Si farà di tutto per ampliare la rete relazionale tra il circolo ed il territorio”.

Ad esempio, rimarca Trulli, “il concerto e la cena di stampo afgano sarà un’occasione per ampliare la cultura”. Proprio per questo, le produzioni culturali portate all’interno del centro comunitario Cosmonauta saranno un’occasione per dimostrare come tutte le rassegne e tutti gli eventi “saranno un modo per trasformare ed ampliare una parte della città”.

Al termine della conferenza è intervenuta Letizia Lucangeli, la quale ha delineato il programma di “Immagini dal sud del mondo”.

Il 15 settembre alle ore 21 ci sarà la proiezione del film “Lunana. Il Villaggio alla Fine del Mondo”, un film di Pawo Choyning Dorji.

Il 16 settembre, sempre alle ore 21, sarà la volta del film d’animazione “Flee” di Jonas Pohe Rasmussen.

Il 17 settembre, allo stesso orario dei giorni precedenti, verrà proiettato il film “L’Arminuta”, un film di Giuseppe Bonito, basato a sua volta sul romanzo omonimo di Donatella Di Pietrantonio. Il 18 settembre, a conclusione della manifestazione, verrà presentato al pubblico il documentario ambientale vincitore del concorso cinematografico di “Immagini dal sud del mondo”.

La grande novità della prossima edizione di “Immagini dal sud del mondo” è l’istituzione di un concorso cinematografico con protagonisti cinque documentari a tema ambientale. Attraverso la valutazione di una giuria composta sia da esperti cinematografici che scientifici, verrà selezionato il miglior documentario, il quale verrà proiettato durante la rassegna, venendo inoltre inserito nel catalogo “L’Italia che non si vede” 2023.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE