Importanti traguardi degli scienziati e ingegneri di EUROfusion presso la struttura JET: l’intervista a Giuseppe Calabrò

di MARTINA DI BARTOLO –

VITERBO – I risultati record annunciati oggi, in diretta internazionale su Youtube, sono la dimostrazione del potenziale che offre il sistema di fusione nel fornire energia sicura, sostenibile ed a basse emissioni di carbonio. I ricercatori del consorzio EUROfusion hanno utilizzato il dispositivo JET (Joint European Tours), il più grande reattore a fusione nucleare finora costruito, per rilasciare un record di 59 megajoule di energia da fusione sostenuta. JET utilizza lo stesso processo che produce l’energia del sole e delle stelle e rappresenta una fonte di energia sostenibile a basse emissioni di carbonio ed inesauribile. L’Italia è il secondo partner più importante del consorzio, dopo la Germania, riceverà il 16% del contributo europeo, pari a circa 90 milioni di euro.

ITER, la versione più ampia ed avanzata di JET, è un progetto di ricerca sulla fusione con sede nel sud della Francia che con il sostegno dei sette membri (Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Russia e USA) ha l’obiettivo di dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica dell’energia da fusione. Questo è un enorme passo avanti per la fusione come mezzo sicuro, efficiente e a basse emissioni di carbonio, che sarà in grado di affrontare la crisi energetica globale e gli effetti del cambiamento climatico attraverso la decarbonizzazione nella produzione di energia. Durante la conferenza erano presenti il Dott.Bernard Bigot, Direttore generale di ITER; Tony Donnè, responsabile del programma EUROfusion (CEO); Ian Chapman, CEO di UKAEA e Volker Naulin, capo del dipartimento di scienza della fusione di EUROfusion.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il Professor Giuseppe Calabrò, vicecoordinatore di EUROfusion Plasma Wall Interaction and Exaust, ricercatore e docente all’Università degli Studi della Tuscia, al quale abbiamo chiesto  cosa ne pensa dei risultati ottenuti, quali scenari importanti si possono aprire sul fronte della produzione energetica e del risparmio ed in che modo l’Unitus ha contribuito a questo progetto: «Nelle ultime settimane – ha dichiarato il prof. Calabrò – il JET (il più grande esperimento al mondo sulla fusione nucleare) ha raggiunto dei risultati impressionanti con 59MJ di energia da fusione (D+T) per una durata di 5 secondi (il doppio dei risultati raggiunti nel 1997 dove furono raggiunti 21.7MJ per meno di 1 secondo). Questo è un risultato importante per le indicazioni che ci dà per l’esperimento ITER in fase di costruzione in Francia che dimostrerà la fattibilità tecnologica di un impianto per la produzione di energia da fusione. Infatti ITER utilizzerà lo stessa combinazione di deuterio e trizio (isotopi dell’idrogeno) per produrre energia da fusione. Questi risultati sono incoraggianti, soprattutto in questa fase di assoluta preoccupazione per i cambiamenti climatici e la decarbonizzazione della produzione di energia, per il raggiungimento dell’energia dalla fusione come mezzo sicuro, “green”, efficiente e a basse emissioni di CO2 per affrontare la crisi energetica globale. L’ateneo della Tuscia è una delle più belle novità nel panorama scientifico internazionale. Una realtà che ha avuto la lungimiranza e il coraggio di investire sul tema della fusione termonucleare, sia nella didattica sia nella ricerca, dando vita in pochi anni ad una scuola di giovani brillanti laureati, impegnati già in diversi contesti nazionali ed europei. Infatti diversi nostri studenti di dottorato hanno partecipato anche a questi ultimi esperimenti del JET, sia in fase di analisi dei dati sia attraverso l’utilizzo di codici predittivi utilizzati per la preparazione degli stessi esperimenti.”

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