In Regione Lazio audizione sul progetto di inceneritore a Roma

Legambiente “Siamo tornati a esprimere la nostra totale contrarietà all’inceneritore di Roma, nella Capitale e in tutto il Lazio si realizzino invece impianti per gestire l’economia circolare”

Si è tenuta oggi la commissione di consiglio regionale, con all’ordine de giorno la discussione sul progetto di inceneritore di Roma a Santa Palomba. Tra gli auditi Legambiente, insieme a sindaci, amministratori, cittadinanza, associazionismo e reti territoriali.

“Siamo tornati a esprimere anche in Regione la nostra totale contrarietà sul progetto di un impianto di incenerimento – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio presente in commissione – che condannerebbe Roma a un gravissimo ritorno al passato e a produrre settecentomila tonnellate di indifferenziata ogni anno per oltre trent’anni, senza poter diventare virtuosa nella raccolta, con la necessità di alimentare i forni di termovalorizzazione. Ci sono invece sei filiere da attivare nella Capitale, con impianti per gestire e riciclare rifiuti che oggi sono considerati indifferenziati: il tessile, i prodotti assorbenti, i RAEE, le terre di spazzamento, i rifiuti edili, il riciclo chimico delle plastiche miste. Queste, insieme ai biodigestori per l’organico, all’estensione a tutto il territorio del porta a porta, all’attuazione della tariffa puntuale, alla moltiplicazione delle isole ecologiche per gli ingombranti, sono le chiavi per generare una gestione dei rifiuti virtuosa a Roma e nel Lazio, impedendo ogni necessità di bruciare rifiuti”.

Legambiente insieme alla CGIL a luglio 2022, ha infatti pubblicato il documento CAPITALE CIRCOLARE con il quale la più diffusa associazione ambientalista regionale e il maggiore dei sindacati, raccontavano e dimostravano numeri alla mano, tutte le possibilità per attivare filiere virtuose nel riciclo dei materiali che renderebbero del tutto inutile il mega inceneritore romano.

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