In ricordo di Giovanni Palatucci, “giusto tra le nazioni” (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO –  Sarà stata una coincidenza che Il comitato 10 febbraio, Giorno del Ricordo, con il quale si commemorano i Martiri delle foibe e l’esodo dal confine orientale d’Italia, abbia scelto questa data che corrisponde anche al giorno della morte nel campo di concentramento di Dachau (10 febbraio 1945) del questore reggente in servizio a Fiume, Giovanni Palatucci.
Il ricordo è molto vivo tra tutto il personale di Polizia, tanto da organizzare ogni anno per la ricorrenza, delle iniziative per far conoscere la figura del Funzionario di Polizia durante il fascismo, in servizio dal 1937 alla questura di Fiume come commissario e poi questore-reggente, salvò dal 1939 fino al suo arresto, nel 1944, circa 5.000 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Questa mattina , presso l’Istituto Istruzione Superiore “ Paolo Savi “ di Viterbo, si è svolta una cerimonia alla presenza del questore Fausto Vinci, il vice questore Roberto D’Amico, il prefetto Gennaro Capo, la sindaca Chiara Frontini e il presidente della Provincia Alessandro Romoli, per ricordare la figura di Palatucci che ha ricevuto nel 1995 la medaglia d’oro al merito civile con questa motivazione:

«Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita».
Presenti il comandante provinciale della Guardia di Finanza col.Carlo Pasquali, il comandante della Polizia Locale Mauro Minciotti e la vicecomandante Rita Patara, il comandante dei Carabinieri Felice Bucalo, il provveditore agli studi Daniele Peroni ed il consigliere comunale Umberto di Fusco.
Il prof.ordinario Stefano Grego che come testimone della shoah ha raccontato alcuni particolari della sua vita, portando la voce della sua mamma Giuseppina Piperno Greco, sopravvissuta al 16 ottobre 1943 che ha documentato in un libro, ricavato da un diario ritrovato dopo alcuni anni dalla sua morte.
Ad accogliere le autorità, la dirigente Prof.ssa Paola Bugiotti, che ha ringraziato per aver scelto l’istituto Savi per condividere con le massime autorità cittadine questa memoria, esempio positivo da far conoscere ai giovani per ricordare un periodo storico terribile.
Si sono uniti ai saluti il prefetto, la sindaca e il presidente della provincia, che hanno rilevato il valore della celebrazione, non puramente istituzionale, ma con il coinvolgimento dei giovani che dovrebbero prendere come esempio Palatucci e gli altri “giusti” che hanno trasmesso con il loro operato positività, aspettative e futuro
Il questore Vinci ha ripercorso la vita del Funzionario Palatucci e risposto alle molte domande che sono arrivate dagli alunni, complimentandosi con loro per la profondità delle riflessioni.
Al termine la celebrazione, si è conclusa all’esterno dell’edificio scolastico, dove è stato messo a dimora un ulivo e scoperta una targa ricordo del Funzionario, benedetta da Don Flavio Valeri, cappellano della Polizia di Stato.
“Ti ringraziamo per le virtù umane e cristiane, per il suo senso del dovere, soprattutto per la sua solidarietà nei confronti dei nostri fratelli ebrei, vittime di una disumana persecuzione. Avere salvato tante persone dalla deportazione gli costò la vita. Ti preghiamo Signore, l’albero d’ulivo che oggi viene collocato in questo istituto nell’anniversario della sua morte, conservi viva la sua memoria e promuova in coloro che qui vivono professione ed apprendimento, i grandi valori del vivere civile tra gli uomini e le nazioni”.

 

 

 

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