Camilla Filippi, ispirandosi liberamente alla sua storia familiare, debutta nella narrativa con un romanzo che immerge il lettore nell’estate del 1978 e, con una voce al tempo stesso dolce e tagliente, commovente e ironica, racconta la difficoltà delle relazioni, il dramma della disabilità, la storia di due giovani donne, di un odio apparente e di un profondo amore.
Sono mondi diversi che collidono, storie nelle storie, individualità ben marcate, ma unite da un dolore comune, che si ritrovano ad affrontare lo stesso viaggio metafora di vita. La quotidianità, la difficoltà delle relazioni familiari, lo scontro e il confronto con la disabilità: sullo sfondo, gli anni di fuoco dell’Italia di piombo. “La sorella sbagliata” è l’opera prima di Camilla Filippi, apprezzata attrice italiana, vista al cinema e in televisione, che porta in pagina la sua intimità per HarperCollins in un libro già molto atteso, che uscirà il 3 settembre.
1978, siamo a Milano, ma Luciana vive a Bologna. Appena ha potuto è fuggita dalla città che l’ha vista crescere, una scelta difficile, ma necessaria: lei, per sua madre, aveva sempre torto, nonostante Giovanna, sua sorella, la rendesse vittima di continui sgarbi, dispetti, angherie.
Giovanna è la figlia preferita. Giovanna è spastica e bisogna capirla, difenderla, giustificarla.
Luciana si è trasferita a Bologna dove, da diversi anni, insegna in una scuola, ha cambiato volto, ha cambiato colore di capelli e ora i suoi nuovi amici la chiamano Biancaneve. Ma una mattina, la vita fa irruzione nella routine e manda all’aria tutti i piani. Una telefonata la riporta a Milano: sua madre è morta all’improvviso. Subentra la necessità urlante di riannodare il filo con sua sorella, che la accusa di non esserci stata, che le propone un’esperienza insieme, un viaggio. La mèta è Stromboli, finiranno invece nelle Marche: un road trip sui generis, al di fuori di ogni schema, che saprà cambiare – forse per sempre – le loro vite, mentre, sullo sfondo, scorre la storia d’Italia: il sequestro di Aldo Moro e le brigate Rosse.
Fil rouge di tutto il narrare è un approccio ironico, ma profondo, che sdrammatizza e, allo stesso tempo, affronta con forza il tema della disabilità e della difficoltà di sintonizzarsi con l’altro. Il surreale viaggio di strada costringerà Luciana a scontrarsi con i nodi irrisolti del suo rapporto con Giovanna, a capire cosa pensa davvero della condizione della sorella. “Io, Giovanna e la Mamma siamo così, pensai, come quel vulcano. Sole in mezzo al mare, ma ancorate e pronte a reggere le intemperie, e dentro in continuo movimento, attive e pronte a esplodere. Forse alla fine avevamo fatto bene a fare quel viaggio, che poteva essere l’inizio di una nuova vita”.
Biografia
Camilla Filippi (Brescia) è un’attrice italiana. Inizia la sua carriera giovanissima recitando in numerosi film e serie televisive di successo come Il giorno in più (2011), Tutto può succedere (2015-2018), In fondo al bosco e Il processo (2020). Attualmente è impegnata nelle riprese de “La stanza”, il nuovo film scritto e diretto da Stefano Lodovichi.