Inadempimenti Istituzionali. Cosa sono e come si manifestano …

Riceviamo e pubblichiamo:”L’uomo è un agglomerato di 40/70000 miliardi di cellule che interagiscono fra loro e considerata la enorme dimensione biologica di queste interazioni, possiamo enunciare, senza dubbio alcuno, che egli rappresenta una delle più stupende imperfezioni!
È oltretutto ovvio che le Istituzioni sono composte da esseri umani “viventi”, che impersonano i flussi culturali di questa o quella società, quella comunità o nucleo antropico.
Un proemio indispensabile ed alquanto decisivo, diremmo, dal momento che la propensione teorico culturale è finalizzata ad illuminare un contesto fondante su cui poggiano i valori sociali, morali e funzionanti della democrazia.
La nostra volontà non è determinata ad instaurare una anamnesi permanente sulle patologie sociali ed istituzionali, sarebbe un lavoro immane, tedioso e probabilmente non proficuo, esaminati gli attuali stati deficitari e le incompiutezze di cui erigevamo le gesta alla premessa iniziale …
Siamo del parere che gli Inadempimenti od Omissioni Istituzionali (c’est la mème chose) ci suggeriscono i cugini Francesi, riverberano emissioni sociali ingenerate da tendenze plateali esibite e divulgate per ottenere consensi, di qualsiasi natura ed a qualunque costo. Ovvero individuiamo flussi culturali che manifestano la espressione e diramazione degli “usi e costumi” di una comunità che inneggia i privilegi, misconoscendo il rispetto e le sofferenze altrui.
Gli uomini che fondano e rappresentano le Istituzioni, vivono nella società, in quel contesto comune con le rispettive famiglie, ove condividono le scuole, i ristoranti, i giardini pubblici, i cinema, gli ospedali, la politica ed ancor … Non raramente i figli o le persone care di questo enorme apparato composto da oltre (tre) milioni di persone, destinate nei vari livelli e mansioni, sono coinvolti o inficiati da elementi di imbarbarimento sociale e non sempre le reazioni degli stessi sono devoti al rispetto dei regolamenti che hanno “giurato” di far rispettare e difendere.
E’ del tutto evidente che le onestà sociali ambiscono che gli appartenenti agli Impianti Istituzionali, abbiano gli anticorpi per difendersi dalle intemperie sociali e probabilmente anche gli stessi avrebbero queste aspirazioni, ma probabilmente le correnti delle imperfezioni e la energia emanata da queste “forze deviate “ è tale che non eccezionalmente abbatte le “difese immunitarie” e gli stessi “freni inibitori”, provocandone le alterazioni istituzionali!
Rispettati i dovuti tempi di maturazione di filosofia sociale, possiamo iscrivere che gli inadempimenti, sono atteggiamenti di silenzio, inerzia o espressioni passive, innanzi ad un obbligo di provvedimento: – “”Ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un’istanza, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso “” Legge 241/90 …
Quanti di noi “”sotto attacco cafonesco”” hanno rivolto lo sguardo alle Istituzioni per avere Giustizia e quante sono state le umiliazioni che hanno dovuto subire ulteriormente per la inerzia o indifferenza delle Istituzioni, quel senso di impotenza degli Organi Preposti che non raramente sono la emanazione di una professionalità disattenta ed in alcuni casi probabilmente non all’altezza di svolgere quella mansione o quella occupazione.
È indubbio che ai primordi sociali, l’umano apprese le dinamiche per ottenere alcuni essenziali servizi e che inevitabilmente avrebbe dovuto remunerare l’erario o come suol dirsi pagare i “terribili” tributi. Uno di questi servizi è il diritto ad essere tutelato. Ma cosa accade allorquando un cittadino, che esborsa numerosi di questi oneri gli viene negata quella tutela che egli remunera ampiamente? Ossia viene privato di un sacrosanto diritto e nel contempo retribuisce un servizio non reso?
Nella sintesi si manifesta un raggiro, ovvero una inadempienza da parte dallo Stato, il cittadino è stato depauperato finanziariamente, umiliato ed ingannato dalle Istituzioni, dagli stessi Organi che rappresentano la Repubblica.
Questo concetto che potrebbe apparire estremizzato, è invece l’aspetto incredibile che pone in evidenza una situazione che ormai è permeata in gran parte della nostra società. È un fatto gravissimo che arretra la Repubblica a posizioni non democratiche, si stravolgono i principi sociali di libertà; si aliena lo status di Cittadino a Suddito!
Il diritto negato è l’effetto della inadempienza Istituzionale, ovvero responsabilità soggettive di cui l’autore del reato (Omissione o Rifiuto in atti d’Ufficio) è un Appartenente alle Istituzioni. Tali tipologie di condotte penalmente rilevanti, essenzialmente si limitano a quelle di cui abbiamo fatto menzione, e per l’autore si prevede la pena della reclusione da sei mesi a due anni.
Le responsabilità penali si erigono nel momento in cui il funzionario, oltre a non rispondere, non espone le ragioni del ritardo nell’adozione del provvedimento.
Questa esposizione di filosofia sociale e giuridica, non deve distoglierci oltretutto dalle conseguenze gravissime che tali (omissioni o ritardi) producono al cittadino onesto, effetti collaterali di inaudita sofferenza e tragedia umana, ove è sufficiente sfogliare qualsiasi organo di informazione (Stampa o web) per conoscere gli Omicidi; Lesioni gravi e gravissime; Persone costrette a vendere quello che di più caro hanno “l’Abitazione”; Perdita del posto di lavoro o dell’Impiego. Sono fatti che rilevano immani disgrazie, che potevano indubbiamente essere evitate se colui preposto avesse fatto il suo dovere.
(Non impedire un evento che si ha l’obbligo morale e giuridico di evitare, equivale a cagionarlo), questo recita la Giurisprudenza vigente.
Se dopo richieste ed istanze l’Istituzione omette l’intervento, cosa deve fare il cittadino onesto … ricorrere all’esercizio arbitrario delle proprie ragioni artt.392/393 od al Duello art.394 (abrogato) del Codice Penale. La stragrande preponderanza dei fatti delittuosi avvengono per il perdurare di questi inaccettabili e reiterati comportamenti Istituzionali omissivi!
Non risparmieremo alcuna delle nostre forze, per affermare che il rispetto delle regole da parte di tutti, nessuno escluso, in particolare da parte degli appartenenti alle Istituzioni, che dovrebbero dare l’esempio quali organi fondanti della Repubblica e della Democrazia … Il rispetto è un sentimento ed un valore inalienabile, ove sono racchiusi i valori culturali, morali e civili di un popolo, di una comunità, di una società …
Misconoscere questi valori equivale produrre un danno grave non limitato al soggetto instante … ma all’intera Umanità …
In filosofia … l’uomo saggio è modesto … ma non sono modeste le sue idee …”
Claudio Cianchella

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