Inaugurata la nuova mostra di Fiorenzo Mascagna “Il tempo come impronta” al Museo della Rocca Albornoz

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO- “Queste scarpe hanno girato per 25 anni attorno alla pietra e costituiscono l’essenza della mia biografia”. Le scarpe di lavoro di Fiorenzo Mascagna, quali testimoni tra tempo storico e tempo privato, è l’immagine che si affaccia dalla locandina della nuova e bellissima mostra del grande artista che dà origine, dal 7 al 29 dicembre, ad una serie di incontri culturali al Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz di Viterbo.

Ieri, 7 dicembre, nello spazio museale della Rocca Albonoz, è stata inaugurata la nuova, coloratissima ed esclusiva mostra dell’artista Mascagna dal titolo “Il tempo come impronta”. 32 opere, tra sculture e pitture di medie e grandi dimensioni che emettono surreali bagliori dalle pareti del museo. Opere vive, mai viste esposte tutte insieme. Sala piena e tanti, tanti applausi.

La conferenza inaugurale è stata introdotta dalla direttrice del Museo Sara De Angelis che ha sottolineato la proficua collaborazione nata con l’artista già dallo scorso anno con la mostra “Sulle tacce del visionario”, dedicata a Fellini, molto apprezzata dal pubblico. Con questa seconda mostra, arricchita da una serie di conferenze tematiche, il museo, protagonista, diventa sempre di più luogo comune a tutti.

Dal tavolo dei relatori, l’autore della mostra, Fiorenzo Mascagna racconta se stesso:”La mostra per me è sempre stata un contenitore dove all’interno avvengono delle cose che si chiamano conferenze, incontri. E’ un continuare a stare insieme. Le conferenze sono un aggiungere e non un togliere e vanno ad aggiungersi alla cultura di ognuno. Da dove nasce questo mio percorso d’arte così particolare, strano, un po’ fuori dallo schema tradizionale? Nasce dalle idee di un filosofo francese, Gaston Bachelard, che negli anni ’30 ipotizzò la conciliazione degli opposti. Cioè mettere insieme cose che normalmente non stanno insieme tra loro. Prima le mie opere erano sculture, lavoravo solo la pietra che è la cosa più semplice e più veloce da lavorare. Più veloce del legno. Ma non avevo gli strumenti per la pittura, che sono arrivati piano piano. Sarebbe stato molto più semplice continuare a fare monumenti, fontane, piazze come ho già fatto. Invece sono tornato indietro ad imparare a lavorare il legno dai falegnami, imparare a verniciare come fa il carrozziere. Non ho voluto continuare un mio percorso tradizionale che era la scultura in pietra, ho voluto avventurarmi nella ricerca. Altrimenti si è artigiani di un solo materiale. La differenza non è da poco. Non esiste l’artigiano del ferro, della pietra, del legno, esiste lo scultore, punto.

Non ho avuto un percorso artigianale perchè prima mi occupavo di poesie e testi teatrali, vengo dalla parola. Ho fatto in modo insolito un percorso al contrario, dalla parola all’arte.“Il tempo come impronta” è nato da un percorso che inizia dalle opere del 2008. In quegli anni mi sono accorto che facevo soltanto sculture e opere su basamento, e avevo intorno pareti vuote. E allora è nata la prima commissione con “Benvenuto all’ospite”, la grande opera  in legno lavorata con gli strumenti per la pietra. Da quel momento è nata la commissione tra pietra e legno. Dopo successivamente è arrivato il colore. Il colore non è altro che vernice, vernice per carrozzeria, tra l’altro anche piuttosto costosa. Perchè sono quelle usate per le auto. Questa è in sintesi la mia mostra”. Applausi da tutto il pubblico.

 La parola poi passa al prof Aurelio Rizzacasa che ha espresso sulla mostra il suo pensiero di filosofo: “Fiorenzo Mascagna ha inaugurato la mostra in un modo brillante e originale, ha fatto delle deduzioni storiche sul suo lavoro. Ed è bene sottolineare che il suo lavoro è ispirato dalla parola del filosofo francese, Gaston Bachelard, modalità di metodo con le quali Fiorenzo ha messo insieme cose diverse, anche culture differenti. Scultura e pittura, materiali vari e colori vari.  Non è venuto un caos all’interno del quale bisogna creare ordine. E’ un ordine nuovo. L’idea dell’impronta delle scarpe, ci danno l’idea del cammino. In questo cammino ci sono scoperte, ostacoli, incidenti e arrivi. In questo cammino ha fatto un connubio tra i materiali che forse non rispettano le differenze. Ha voluto trovare una modalità pluralistica dell’incontro”.

Il calendario degli “appuntamenti in mostra”.
Giovedì 12 dicembre alle ore 17:00

“Il colore nella storia e nell’arte” –  Fiorenzo Mascagna e Sara De Angelis.
Sabato 14 dicembre ore 17:00

“Il pensatore non verbale.La dislessia e l’arte” a cura di Fiorenzo Mascagna
Venerdì 20 dicembre ore 17:00-

“La pietra come luogo di incontro tra uomo e storia” – Fiorenzo Mascagna e Sara De Angelis.
Sabato 28 dicembre ore 17:00-

“Tra filosofia e poesia Estetica del tempo” Aurelio Rizzacasa, letture Rita Camilletti.
Domenica 29 dicembre ore 17:00 –  finissage della mostra.

Nei giorni degli incontri e la visita negli orari della mostra sarà possibile con il biglietto di ingresso del Museo.

 

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