Inaugurata “Villa Leda”

 

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- “L’opera umana più bella è di essere utili al prossimo”. Questo pensiero di Sofocle che caratterizza l’associazione A.I.P.D. (Associazione Italiana Persone Down) di Viterbo, prima sezione costituita in Italia, composta da 26 nuclei familiari e diversi volontari che collaborano attivamente per l’ottima riuscita di progetti d’ integrazione sociale.
Uno di questi era la sistemazione di una struttura, donata dall’Amministrazione Provinciale, in Strada Montignano, che è diventata una casa accogliente per incontrare amici, con la possibilità di trascorrere delle giornate e organizzare attività all’aperto, ricreative e lavorative.
“Villa Leda” oggi l’inaugurazione alla presenza del presidente dell’Amministrazione provinciale Alessandro Romoli, il presidente dell’associazione Vittorio Tomassini, il vice presidente nazionale Giancarlo Giambarresi, il sacerdote don Gino, il consigliere Luca Baffo, il dott. Vincenzo Marcelli, la dott.ssa Morena Tafuro.
Dopo i saluti di benvenuto da parte di Luca Baffo, il presidente Tomassini si è unito per una riflessione.
“Questa casa è per i nostri figli, ringrazio il presidente Romoli che ha accolto la nostra proposta che ci permetterà di ospitare molti ragazzi e aiutare le famiglie. Questo è il momento buono per utilizzare al meglio questa struttura”.
Il vice presidente della sede nazionale Giancarlo Giambarresi, ha espresso le proprie impressioni provate, entrando nella casa.
“Complimenti per i risultati ottenuti. Entrando si avverte un clima di entusiasmo, di fiducia. In questo ambiente, con le vostre attività, utilizzerete al meglio la socialità, caratteristica fondamentale per dare il meglio di sé stessi, per uscire dall’anonimato. Bisogna sempre osare e quando si ottengono tali risultati, è d’obbligo andare avanti”.

Tanti i ragazzi presenti con i parenti, accolti da molti amici.
Presente Paolo Cianchi, figlio di Leda Pasquali, con i familiari che visibilmente emozionati hanno ascoltato, letta da Sabrina, la motivazione del nome, dato alla struttura.
“…Leda la mamma di Paolo, non si voleva arrendere, lei doveva crescere al meglio possibile quel bambino, lo doveva crescere come gli altri. E per questo, parte verso Genova perché lì c’era una struttura che accoglieva questi bambini. Gli anni passano e dopo aver appreso che a Roma i genitori dei ragazzi con la sindrome Dawn si stavano associando, decide di fondarne una a Viterbo….Aveva capito che unire gli sforzi tra i genitori, li avrebbe aiutati, sostenuti ed incoraggiati. Questa mamma l’aveva capito…”
“È Una grande soddisfazione, vedere come avete fatto rinascere questa struttura, ha affermato il presidente Romoli. Oggi si concretizza effettivamente un’iniziativa benefica verso le persone che necessitano di un’attenzione in più”.
Anche il vescovo Orazio Francesco Piazza, assente per impegni istituzionali, ha inviato un messaggio audio come augurio verso tutti i ragazzi, che potranno frequentare la struttura.
“Con tutto il cuore v’invio la benedizione nel vostro percorso di vita. Non c’è una diversa abilità, c’è l’umanità che si esprime in quello che si è. Buon cammino”.
Al termine don Gino ha rivolto una preghiera ed una benedizione, ringraziando il Signore per l’inizio di questa realtà, che porterà un aiuto concreto ai ragazzi e alle loro famiglie.
L’inaugurazione della struttura è stata festeggiata con molti omaggi floreali , in particolare Graziella Grassotti ha donato una sua opera ceramica riproducente un dipinto di Marc Chagall.

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