di ANNA MARIA STEFANINI-
VITERBO- Oggi pomeriggio, 17 settembre, alle ore 16, Uila Viterbo, Flai Cgil Viterbo, Fai Cisl Viterbo, Cia Viterbo, Coldiretti Viterbo e Confagricoltura Viterbo, assieme all’associazione Kyanos, hanno tenuto una conferenza stampa di presentazione del primo sportello contro la violenza di genere in favore delle braccianti agricole della Tuscia, presso la sala consiliare del comune di Viterbo a Palazzo dei Priori.
Presenti: il vice presidente di Fimavla-Ebat Antonio Biagioli, la presidente dell’associazione Kyanos Marta Nori, il coordinatore di Fimavla-Ebat Angelo Serafinelli, alcune rappresentanti del direttivo dell’associazione Kyanos, Massimiliano Venanzi e Andrea Piferi del direttivo di Fimavla-Ebat.
Angelo Serafinelli ha introdotto la conferenza spiegando come è nata l’esigenza di aprire uno sportello contro la violenza di genere e contro gli abusi sul lavoro, in convenzione con Kyanos, struttura che già opera sul territorio con ottimi risultati. “Noi vogliamo dare un supporto importante a lavoratori e lavoratrici in disagio per portare il soggetto in difficoltà fuori dal tunnel. Viterbo è stata una delle province capofila in tema di integrazione, con interventi per borse di studio per lavoratori nell’agricoltura, contributi per il sostegno alla genitorialità, contributi per visite mediche ai lavoratori e corsi di formazione.”
Poi ha evidenziato:” Nel mondo del lavoro spesso le donne sono discriminate e, in particolare, nel mondo agricolo. Ormai il 75 per cento dei lavoratori agricoli sono extracomunitari che vivono problemi di razzismo. È necessario dare loro e alle donne lavoratrici risposte adeguate con personale qualificato. Abbiamo fatto , come ente bilaterale, delle iniziative per sostenere i lavoratori. Tutta la nostra attività è finalizzata al benessere di aziende e lavoratori.”
Antonio Biagioli ha spiegato dettagliatamente l’iter e le motivazioni che hanno portato all’apertura dello sportello, realizzato in convenzione con l’associazione Kyanos la cui presidente Marta Nori è anche responsabile del centro antiviolenza Penelope, attivo da anni sul territorio della Tuscia, e si occupa della casa rifugio Fenice.
Lo sportello – ha sottolineato Marta Nori – metterà a disposizione delle lavoratrici servizi di ascolto, di consulenza legale, di mediazione linguistica e un progetto individuale per uscire dal tunnel della violenza” “Entro fine mese – ha spiegato la presidente di Kyanos – faremo anche una giornata di formazione rivolta a tutti gli operatori Caf e del patronato delle organizzazioni sindacali affinchè forniscano informazioni alle lavoratrici che si rivolgono ai loro sportelli e sappiano riconoscere chi potrebbe aver subito delle violenze sul posto di lavoro”. Poi ha aggiunto:”La missione dell’associazione non è solo il contrasto alla violenza di genere, ma anche il percorso individuale della donna in stato di fragilità. I progetti intrapresi a volte non sono sufficienti. È opportuno investire sulla donna e creare spazi sicuri. Le operatrici dell’associazione si occupano, oltre che di prevenzione all’interno delle aziende, di sensibilizzazione e progetti individuali per le donne. Lo sportello che si occupa delle donne lavoratrici in agricoltura, oltre all’ascolto e alla consulenza legale, prevede la creazione di un progetto di potenziamento a favore della donna. Implementare la rete antiviolenza sul territorio è fondamentale. Lo sportello si trova in via delle Mura 17; è aperto il martedì dalle 15 alle 19 con un’operatrice antiviolenza, una psicologa, una mediatrice e un’ avvocatessa. Tutto il team è di genere femminile. Il numero di riferimento è 3478822125.” Questo è l’iter per chi si rivolge allo sportello: si prende appuntamento, c’è l’accoglienza, si firma un modulo sulla privacy; ci sono 2 o 3 colloqui psicosociali prima di ogni intervento per comprendere la situazione. Poi c’è una prima consulenza legale e l’ascolto del fabbisogno della donna. Lo sportello è già operativo da martedì scorso ed è il primo, a livello nazionale, creato da enti bilaterali.