Inaugurato il laboratorio di criminologia, criminalistica e scienze dell’investigazione dell’Unitus

VITERBO – Con un seminario su “Scena del crimine e serial killer” è stato inaugurato il laboratorio  di Criminologia, Criminalistica e Scienze dell’Investigazione dell’Università della Tuscia. All’interno dell’ aula magna è stato ricostruito in modo dettagliato e realistico, dai simulatori e truccatori della Croce Rossa di Viterbo, l’omicidio di una vittima di violenze impersonata da una attrice volontaria. Presenti i partecipanti e gli studenti dei corsi di laurea in Scienze Politiche dell’Ateneo. Collegati on line centinaia di studenti, anche delle scuole superiori, operatori di polizia e del soccorso e studiosi di scienze forensi.

“Oggi poniamo le basi per consolidare l’investigazione e la sicurezza come importanti temi di ricerca scientifica del nostro Ateneo-  ha sottolineato Stefano Ubertini rettore di UNITUS- e al tempo stesso per fornire uno spazio di formazione dedicato ai numerosi studenti provenienti da tutta Italia che hanno scelto di studiare questi temi a Viterbo”. La grande attrattività dei temi di investigazione e sicurezza ha indotto L’Università della Tuscia a strutturare un laboratorio all’interno dell’Ateneo rispondente sia alle esigenze di arricchimento formativo e curriculare, sia di approfondimento teorico-pratico su temi quali la criminologia applicata, la tutela della sicurezza sociale e il contrasto al crimine e sulle tecniche di investigazione giudiziaria, attraverso esercitazioni sul campo. Il relatore Ruben De Luca, criminologo e autore del recente volume “Il serial killer: una lunga linea di sangue attraverso l’Europa”, ha descritto le diverse personalità dei serial killer, definiti psicopatici “lucidi” nella loro azione criminale, ed ha presentato ESKIDAB (European Seria Killer Data Bank), un archivio in costante aggiornamento sugli assassini seriali identificati in Europa (circa 2.200 nominativi con statistiche aggiornate al 2021). “Il serial killer è un affabulatore che riesce con il proprio charme e con empatia ad adescare e manipolare le vittime. Egli non ha rimorsi – ha sottolineato ancora De Luca – o sensi di colpa ma continua ad uccidere per ritrovare lo stesso piacere che ha provato negli omicidi precedenti e per realizzare in concreto quel potere che non è riuscito ad avere nella vita in altri modi”. “Il laboratorio non costituirà unicamente uno spazio di studio e di ricerca per gli studenti dell’Ateneo – ha evidenziato Vincenzo Cianchella coordinatore tecnico-operativo del laboratorio- ma sarà anche uno strumento utile per orientare gli studenti delle scuole superiori e per stimolare dibattiti su temi di sensibilità sociale quali la tutela della sicurezza e la prevenzione e la repressione dei fenomeni criminali”.

Tiziana Laureti direttrice del DEIM, Alessandro Sterpa, delegato del Rettore per l’innovazione istituzionale, e Fabio Pacini, responsabile scientifico del laboratorio, hanno illustrato poi agli studenti le caratteristiche principali di questo progetto.

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