Inaugurazione mostra personale di Alessandra Giovannoni – sabato 16 dicembre ore 17

Nei saloni del mezzanino di Rocca Albornoz, sotto alle grandi volte trecentesche, si tiene la personale di Alessandra Giovannoni, artista romana di vasta esperienza espositiva, attiva fin dalla fine degli anni Ottanta e riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. La mostra espone una trentina di pezzi, tra grandi tele e materiale grafico che ne documenta il processo creativo. La personale vuole testimoniare gli ultimi vent’anni di lavoro della pittrice, tra paesaggi urbani, per i quali è nota ai più, vedute del parco di Villa Borghese, scorci monumentali e più discosti. Alla ricca produzione esposta, si aggiungono due grandi tele che la Giovannoni ha voluto dedicare alla città che ospita la sua mostra.
Il Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz è alla seconda personale dedicata all’arte contemporanea. Dal 16 dicembre 2023 apre le porte alle tele e alle carte di Alessandra Giovannoni, artista romana di vasta esperienza espositiva, attiva fin dalla fine degli anni Ottanta e riconosciuta in ambito nazionale e internazionale.
La rassegna si articola su quattro sezioni e circa 20 opere di grandi dimensioni, oltre che un ricco repertorio di carte, bozzetti e schizzi preparatori. La sua più che trentennale esperienza figurativa non ha visto interruzioni, cedimenti, né indebolimento della vena creativa e dell’originalità stilistica. Le migliori firme della critica italiana e straniera, fin dagli esordi alla fine degli anni ’80, hanno riconosciuto alla Giovannoni la centralità nel panorama contemporaneo e i più importanti repertori l’hanno inclusa tra gli artisti più apprezzati.
La mostra viterbese nasce con l’intento di fare il punto sugli ultimi vent’anni di produzione, isolando alcuni suoi topoi iconografici ricorrenti e riflettere sulle sorgenti e sugli sviluppi di questa indomabile felicità di composizione, colore e luce, di questa libertà figurativa, di questa cultura pittorica intrisa di vitalità, sentimento della natura e amore. Il filo conduttore non può che essere la luce, che nei suoi dipinti i non è soltanto naturale, ma emanata, quasi generata: si propaga dallo stesso colore e fronteggia l’ombra antagonista.
Il salone d’ingresso dedicato al Paesaggio urbano s’apre con una selezione di grandi tele con vedute cittadine luminose ed espanse, accese da quel ‘blu reale’ con cui la pittrice raffigura l’afa romana e i cieli d’estate. La Giovannoni traduce la bellezza folgorante di certi scorci, ma anche sintetizza con un lampo figurativo senza fronzoli né dettagli né metafore, tutto il senso tragico dell’esistenza che viviamo.
La sezione monotematica su Villa Borghese espone un enorme trittico del 2010, la cui collocazione darà l’impressione al visitatore di trovarsi nel parco. La Giovannoni. Raffigura la villa romana da sempre. Non c’è prato, fontana, viale, scultura, tempietto, lago o edificio inclusi nell’area verde, che non sia stato trasfigurato sulle sue tele. L’artista, la sua bicicletta e i foglietti di appunti fanno parte di Villa Borghese, ne sono genius loci.
Viterbo e le scale. L’artista ha dedicato alla città che accoglie il suo lavoro due dipinti che raffigurano il Palazzo dei Papi da diverse prospettive: lo scalone di accesso e la loggia interna con la fontana dagli stemmi pontifici. Il tema della scala, piuttosto insolito nella produzione della Giovannoni, è qui rappresentato da alcune sorprendenti tele mai esposte insieme, il cui colpo d’occhio lascia incantati.
L’ultimo settore espositivo vede lavori con muri e pareti. Nei suoi sprazzi di vita comune osservati dallo sguardo selettivo e puro dell’artista, un muro sbrecciato, un tubo di scolo o un’impalcatura possono suscitare lo stesso interesse di uno slargo monumentale o di uno scorcio paesaggistico. Alla Giovannoni i muri e le pareti parlano, e lei immobilizza in immagini folgoranti e commoventi.
Nei suoi dipinti è la verità degli uomini, della natura e delle cose a tracciare la storia. Ma poi sono la luce del sole che crea il volume, il blu reale del cielo, la prospettiva così espansa da oltrepassare il cono visivo, le staffilate degli aranci e dei viola che tagliano l’ombra, a bloccare la realtà nel tempo e nello spazio e ad assumere forme assolute e universali. Fuori dalle mode, fuori da ogni corrente, lontani da qualunque linguaggio riconoscibile e classificabile.
MINISTERO DELLA CULTURA – DIREZIONE REGIONALE MUSEI DEL LAZIO
Viterbo, Museo nazionale etrusco di Rocca Albornoz – mezzanino
Piazza della Rocca – 01100 Viterbo
16 dicembre 2023 – 18 febbraio 2024
Inaugurazione 16 dicembre, ore 17.00
Apertura: 8.30 – 19.30 – chiuso il lunedì – Biglietteria: euro 7.00, ridotto 2.00

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