Incastri, una tecnica per ricostruire rapporti umani (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Un progetto unico nel suo genere, coordinato da: Eleonora Rava del centro studi Santa Rosa, Paola Pogliani dell’Università della Tuscia, avvalendosi della progettazione dell’ing. Elena Starnini Sue.
E’ frutto di un meticoloso lavoro, eseguito da un gruppo di detenuti presso la Casa Circondariale di Mammagialla, nell’ambito dell’attività di formazione che il centro di Santa Rosa e l’università avevano iniziato fin dal 2020, in collaborazione con la Regione Lazio, il sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, con il patrocinio del comune.
Lavoro che ha prodotto un modello in 3D componibile della macchina Volo d’Angeli, costruita da Giuseppe Zucchi nel 1967.
E’ stato illustrato questo pomeriggio presso la sala del quattrocento del monastero di Santa Rosa alla presenza della sindaca Chiara Frontini, il vescovo Orazio Francesco Piazza, Massimo Mecarini presidente del sodalizio dei facchini, don Alfredo Cento cappellano dei facchini di Santa Rosa, suor Francesca Pizzaia delle Alcantarine.
Ha moderato l’incontro Eleonora Rava, erano in collegamento dal teatro del carcere suor Lucia, Paola Pogliani , Patrizia Meacci ed in collegamento da Perugia il presidente del centro Santa Rosa Attilio Bartoli Langeli.
Tra i presenti i costruttori Vincenzo e Mirko Fiorillo, Luigi e Augusto Zucchi.
“Incastri per costruire, perché nessuno è perduto per sempre” Questa la prima riflessione del vescovo osservando il bozzetto realizzato, proseguendo: “Sono particolarmente felice di questo progetto, perché si ascrive tra i progetti molto importanti che riguardano le fragilità, le emarginazioni tra i luoghi dove si deve riconquistare la dignità umana. Come il materiale che compone questo modello, che non potrebbe competere con quella che è l’estetica della grande macchina, qui c’è la scuola d’umanità, a partire dal luogo dove si deve lavorare per riconquistare la riqualificazione della vita”.
Allegato al modellino c’è anche un pieghevole realizzato dagli incontri settimanali intercorsi tra i detenuti e i protagonisti della progettazione della macchina e del trasporto.
Paola Pogliani ha spiegato il risultato del progetto. Il modellino componibile, assemblato con la tecnica dell’incastro, realizzato utilizzando materiale ecocompatibile come il packaging, in serie limitata si possono prenotare unicamente all’ingresso del monastero.
I fondi raccolti saranno devoluti a favore di progetti per le persone detenute e per il restauro di opere d’arte.
Per il presidente del Sodalizio Mecarini, partecipare a questo progetto è stata un’esperienza di grande crescita, unica, da ripetere.
Durante la proiezione del video che ritraeva il montaggio del modellino, la sindaca Frontini, ha portato i suoi saluti a tutti i presenti ringraziando le persone che hanno partecipato al progetto, in particolare, alla possibilità di curare relazioni umane.
Al termine della presentazione, il vescovo Piazza ha comunicato che per la prima volta nella storia del Sodalizio, il prossimo 11 gennaio, i facchini saranno ricevuti in udienza privata dal Papa.

 

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