ROMA – I detenuti questa notte hanno incendiato alcune celle dell’Istituto penale per minorenni di Roma ‘Casal del Marmo’. Durante i soccorsi degli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio intervenuti per evitare il peggio, uno dei Poliziotti è stato aggredito ed è ora ricoverato all’ospedale ‘Gemelli’.
Ciro Di Domenico, Coordinatore Regionale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, esprime profonda preoccupazione ed indignazione: “La notte scorsa un violento incendio, scatenato da alcuni detenuti, ha provocato devastazioni ingenti. Il nostro personale ha agito con coraggio e prontezza, evitando tragedie maggiori e spostando i detenuti in luoghi sicuri, nonostante il rischio personale. Durante queste operazioni di soccorso, un collega della Polizia Penitenziaria è stato gravemente aggredito ed è attualmente ricoverato all’Ospedale ‘Gemelli’. Questo atto di violenza gratuita è inaccettabile e mette in luce la crescente pericolosità all’interno dell’istituto. Non è il primo incendio causato dai detenuti di Casal del Marmo. Già nei mesi scorsi, altri incendi causati sempre da detenuti, hanno causato l’intossicazione ed il ricovero di altri Poliziotti.”
Mirko Manna, della FP CGIL Nazionale, sottolinea l’urgenza di rivedere le politiche e le procedure attuali: “Questo evento critico evidenzia la necessità di misure immediate, tra cui il trasferimento dei detenuti più problematici, simile a quanto già previsto per gli adulti. È fondamentale rivedere la normativa sulla detenzione dei giovani adulti, che attualmente consente loro di rimanere nelle strutture minorili fino ai 25 anni. Questo limite di età sembra non adeguato alla gestione della popolazione carceraria minorile e solleva seri interrogativi sull’efficacia del sistema penitenziario minorile attuale. La nostra priorità rimane la sicurezza del personale e dei detenuti, nonché l’impegno per un sistema penitenziario equo e funzionale. Chiediamo al Ministro Nordio e al Presidente San Germano responsabile del settore minorile, di intervenire prontamente per affrontare questa situazione critica.” sistema penitenziario incapace di garantire la sicurezza nelle carceri, a partire dalla garanzia dovuta a chi in carcere ci lavora per difendere la Legge”.