Incendio nella riserva naturale Monte Rufeno, Bedini: “Ringrazio quanti sono intervenuti nelle operazioni di spegnimento”

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – La sera del 12 agosto, dalla sala operativa della Riserva Naturale Monte Rufeno, è stata avvistata una colonna di fumo nei pressi del Casale Sambucheto interno all’area protetta. La posizione e l’intensità del fumo ha fatto scattare subito l’allarme. Dai Guardiaparco in servizio è stata allertata la sala operativa regionale della Protezione Civile ed è stata avviata tutta la procedura prevista per gli interventi sugli incendi. Sul posto confluivano i mezzi e il personale della Riserva Naturale Monte Rufeno, dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile di Acquapendente ed Ischia di castro. Giunti sul posto gli operatori si sono subito resi conto della gravità della situazione. Dalla sala operativa regionale veniva comunicato che non era possibile far intervenire i mezzi aerei perché si avvicinava la notte e detti mezzi non possono operare in ore notturne. Quindi potevano solo essere svolte azioni da terra per fronteggiare il fuoco. Gli operatori coordinati dal comandante della squadra dei Vigili del Fuoco e dal Direttore della Riserva Naturale Monte Rufeno iniziavano così un lavoro molto impegnativo cercando di operare sul fronte delle fiamme, senza trascurare la salvaguardia della salute degli operatori impegnati sul campo. Dopo una notte di stremante lavoro il fuoco veniva circoscritto e messo sotto controllo. Nella mattina di venerdì 13 agosto con l’arrivo del DOS veniva inviato sul posto un mezzo aereo che permetteva di domare i vari focolai ancora presenti e di fare una prima bonifica dell’area. Questo è il riassunto dei fatti. Oggi ci troviamo a presidiare la zona percorsa dall’incendio onde evitare l’insorgere di nuovi focolai che possono rialimentarsi a causa delle alte temperature di questi giorni. Forse è la prima volta dopo tre giorni di incubo che riesco a riflettere sull’accaduto. Mi sento di ringraziare tutte quelle persone che hanno contribuito a fermare le fiamme che minacciavano l’intero patrimonio boschivo dell’area protetta. Nelle prime ventiquattro ore dove l’incendio era attivo e minaccioso oltre al personale della Riserva Naturale Monte Rufeno, si sono prodigati nell’opera di spegnimento il corpo dei Vigili del Fuoco della stazione di Gradoli e Viterbo, la Protezione Civile di Ischia di Castro ed Acquapendente, i guardiaparco della Riserva naturale Selva del Lamone ed il DOS che ha coordinato nella mattina di venerdì l’intervento aereo di spegnimento e le operazioni sul territorio delle squadre presenti. Mi sento di ringraziare ugualmente e con la stessa importanza la Protezione civile di San Lorenzo Nuovo, di Bolsena, di Allerona, di Marta e di nuovo il personale della Riserva Naturale Monte Rufeno per l’opera di vigilanza e di monitoraggio dell’area percorsa dal fuoco perché hanno permesso lo spegnimento dei focolai che continuamente si formavano e se non spenti potevano determinare la ripresa delle fiamme. Grazie a queste persone la nostra Riserva naturale ancora è verde e può essere un vanto  della comunità aquesiana e della nostra Regione. E’ in queste circostanze che ti rendi conto di quanto è fragile e vulnerabile è il nostro pianeta basta una semplice casualità o un pazzo per poter cancellare e distruggere boschi secolari e paesaggi tramandateci dai nostri avi e che l’uomo moderno non trasmetterà alle generazioni future Per questo mi sento orgoglioso di aver contribuito nella mia vita lavorativa a proteggere e valorizzare un patrimonio naturale che è non solo degli aquesiani ma appartiene all’intera umanità.

Massimo Bedini

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