Incidenti sul lavoro: Confael, l’Italia adotti subito una strategia nazionale per la sicurezza

ROMA- “Serve subito una strategia nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro”. Il Segretario Generale della Confael, Domenico Marrella, dopo gli ennesimi incidenti mortali sul lavoro ribadisce la necessità di provvedimenti concreti per evitare questa piaga che colpisce il nostro Paese, anche perché – come lui stesso ricorda in una nota – “l’Italia è tra i pochi Paesi dell’Unione europea a non avere una strategia nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro”.

Una situazione che – secondo il leader della Confael – deve essere affrontata con decisione attraverso “corsi di formazione per i lavoratori, l’introduzione di una sorta di patente a punti da assegnare alle aziende che rispettano le regole, maggiori ispezioni, più dispositivi di protezione individuale, e prevedere che la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro vengano insegnate fin dalle scuole superiori”.

La Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori ricorda infatti che l’Italia è tra i Paesi europei con i tassi più elevati di morti sul lavoro. La media europea è di 2,2 decessi ogni 100.000 occupati, l’Italia sale a 2,6. In Germania e in Svezia il dato scende a 1,1, nei Paesi Bassi addirittura a 0,7. “I settori più colpiti – prosegue Marrella – sono quelli agricolo, edilizio e manifatturiero. A scorrere l’elenco di questa Spoon River operaia si trova di tutto: lavoratori folgorati da cavi dell’alta tensione, contadini finiti sotto un trattore, muratori caduti da un’impalcatura. Non passa giorno senza che la conta delle vittime vada aggiornata. È ora di prendere provvedimenti drastici”.

Marrella si rivolge così al nuovo esecutivo: “faccio appello al nuovo governo perché davanti agli infortuni e ai morti che vengono ignorati e che non diminuiscono, non è sufficiente dire basta. Dobbiamo scendere in campo con una strategia diversa e nuove forze per un grande progetto di sicurezza sui luoghi di lavoro piuttosto che limitarci a tenere aggiornate le agghiaccianti statistiche su chi del lavoro è vittima” conclude il Segretario della Confael.

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