Incontro con l’autore – I “Luoghi di Pier Paolo Pasolini” di Carlo Serafini e Stefano Pifferi (VIDEO)

di MARCO ROSSI-

VIGNANELLO (Viterbo)- Strepitoso successo, grande partecipazione di pubblico, appassionati, cultori di Pasolini, venuti anche da Roma, presso la biblioteca comunale di Vignanello per la rassegna, ciclo di eventi “Incontro con l’autore”, organizzata dal Comune di Vignanello, presentazione del libro i “Luoghi di Pier Paolo Pasolini” (Bulzoni Editore 2022) a cura dei professori dell’Università degli studi della Tuscia, Carlo Serafini e Stefano Pifferi, ricercatori, docenti di letteratura italiana che da anni studiano la vita e le opere dei più grandi letterati, intellettuali del XIX e XX secolo. Il libro raccoglie gli atti del Convegno Pasolini 100, tenutosi il 7 dicembre 2022, presso l’Università della Tuscia, con il patrocinio del “Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini”, presidente prof. Giulio Ferroni per il MiC – Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali. Il volume ripercorre i luoghi cari al poeta, fondamentali per la sua formazione sia come uomo che come intellettuale, da Bologna che gli ha dato i natali, all’Idroscalo di Ostia, Roma, che ha tanto amato, raccontano e vi ha trovato la tragica morte, il 2 novembre 1975. Non mancano note poetiche sul Friuli, Casarsa della Delizia, “un paese tutto di primule e temporali”, tra partitelle a pallone su prati di un verde-indaco, “in un futuro aprile”, un locus amoenus, interrotto dalla notizia della morte del fratello partigiano Guido Alberto e dal processo ad Udine con la fuga ed arrivo a Roma, come “una metropoli africana”, nel freddo gennaio del 1950. Interessenti i suoi appunti sull’India e l’Africa, la Grecia e il rapporto con Alexander Panagulis, politico, rivoluzionario della Grecia moderna. La vita e l’opera del poeta Corsaro sembrano proprio un romanzo interminabile, “tra volti masacceschi e vicoli di calce porosa”, tra momenti difficili, itrisi di pathos ed estremo vitalismo. Molti ragazzi di vita si ricordano di lui nella borgata romana come di un uomo buono, educato e premuroso che lasciava volontariamente delle monete nelle macchina per invogliare i ragazzi a prendere il pallo e dare “du carci”, in quei pomeriggi assolati in mezzo al “genocidio dei palazzinari”. Puro il suo rapporto con la Tuscia, l’amata Torre d’avorio di Chia che sembrava preservarlo da questa incessante involuzione antropologica del neocapitalismo borghese-industriale, che con un colpo di spugna stava cancellando tutte le “culture viventi precedenti”, in nome del “finto progresso come regresso”. Pasolini difende la Forma della città, docufilm 1974, il profilo della città di Orte, così Sabaudia, vittime dello staniamento dello spazio “di addossare il nuovo al vecchio”, un fenomeno di antropizzazione fuori controllo, che ha eleminato nelle coscienze degli uomini il senso della bellezza. Non è passato in osservato, l’impegno profuso di Pasolini nell’aver tanto insistito a Palazzo Valentini a Roma, nel 1974, per la statalizzazione dell’Università della Tuscia, insieme al Presidente della Provincia, professore Gilberto Pietrella, da Libera Università privata, fondata nel 1969, ad ateneo statale, con più indirizzi e corsi, nel 1979. I professori dopo il dibattito, in virtù del pensiero di Pasolini, hanno espresso il loro entusiasmo nel partecipare ad eventi, incontri nelle realtà culturali dei nostri luoghi, ricchi di bellezze artistiche, paesaggistiche, di tradizioni, costumi e saperi millenari. E’ importante diffondere la cultura nel nostro territorio facendo comprendere come gli enti, le istituzioni, quali l’Università della Tuscia, non siano entità separate e distanti, ma parte integrante e attiva di una comunità. La conferenza è stata mediata da Marco Rossi Narratore di Comunità Unitus, dell’associazione culturale il Fascino del Passato E.T.S con letture di poesie, articoli di Pasolini. Sono seguiti aneddoti e curiosità tratte dal docufilm “Comizi di Tuscia”- Pier Paolo sapeva farti innamorare una produzione indipendente il Fascino del Passato 2022 – testimonianze, memorie di coloro che hanno conosciuto il poeta friulano come uomo, giocando a pallone con lui a Bomarzo, Chia, Soriano nel Cimino, Bassano in Teverina, Vasanello con il vivo ricordo di un uomo educato, mite, silenzioso, buono, generoso che offriva loro le merende alla Torre di Colle Casale, ascoltando tutti e regalando un cenno di sorriso.

  

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE