Inizia il Semestre bianco

di LORENZO TRIONFO-

Nella giornata di oggi inizia ufficialmente il c.d. “Semestre bianco”, ovvero il periodo che coincide con gli ultimi sei mesi di mandato del Presidente della Repubblica; l’attuale garante della Costituzione, Sergio Mattarella, si vedrà terminare il proprio incarico nel gennaio del 2022 e, al momento, non si è detto disponibile ad una sua eventuale rielezione, nonostante la Costituzione non la escluda e in molti sperano in un secondo mandato.
Durante questi sei mesi il Presidente della Repubblica non può sciogliere le due Camere del Parlamento, come espressamente previsto dall’articolo 88 della Costituzione, che recita :”Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi mesi del suo mandato, salvo che esse coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della Legislatura”.
Tale provvedimento è stato pensato dall’Assemblea Costituente, durante la stesura della Costituzione nel 1947, per impedire ipotetiche pressioni o interferenze in Parlamento, in modo da pilotare l’elezione del nuovo Presidente (ricordiamo che sono le Camere, in seduta comune, a predisporre la nuova elezione).
Tali interferenze potrebbero essere rese possibile, su un piano teorico, da uno scioglimento strumentale delle Camere, per collocare nuove forze politiche che avvantaggerebbero la nomina del Presidente in uscita.
Allo stato attuale delle cose, con una maggioranza di governo rappresentata dalla quasi totalità dei partiti politici, risulta difficile un accordo per il successore: i nomi che verrebbero proposti causerebbero inevitabili discussioni e litigi: per tale motivo, da mesi, sta avanzando la candidatura dell’attuale Premier Mario Draghi, unico nome che metterebbe d’accordo tutti gli attori delle varie ed eterogenee forze politiche del Paese, come già accaduto mesi fa, quando nacque il suo governo.
Una sua elezione comporterebbe la fine del suo incarico come Presidente del Consiglio (in quanto la Costituzione vieta espressamente la sovrapposizione di più incarichi), e la seria possibilità di elezioni nazionali anticipate, in piena pandemia. Ogni ipotetico scenario è comunque lasciato in sospeso per i prossimi mesi.

 

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