Innovazioni contro lo spreco alimentare, l’Unitus in prima fila per la ricerca in Europa

VITERBO – Un team di giovani ricercatori dell’Università della Tuscia ha visto primeggiare la propria proposta di progetto in un bando europeo molto competitivo, tra una ventina di altre proposte provenienti da tutto il continente. LOWINFOOD, questo il nome del progetto, ha lo scopo di testare l’efficacia di una serie di innovazioni nel ridurre la quantità di cibo sprecato a diversi livelli della filiera. Le innovazioni riguardano miglioramenti di tipo tecnologico, sociale ed organizzativo potenzialmente in grado di ridurre lo spreco alimentare dalla fase agricola fino a quella del consumo finale. Solo per fare qualche esempio, durante i 4 anni e mezzo del progetto verranno testati software che permettono a supermercati e ristoranti di prevedere accuratamente le vendite, in modo da evitare di acquistare cibo in eccesso, app che aiutano i consumatori a sprecare meno cibo in casa e piattaforme per gestire al meglio i prodotti agricoli che non vengono assorbiti dal mercato. Il progetto, per il quale la Commissione Europea ha stanziato circa 6 milioni di Euro, coinvolge 27 partners da tutta Europa, tra cui 10 università e centri di ricerca e ben 17 tra start-up ideatrici delle innovazioni e aziende del settore agroalimentare. Questo gruppo così ampio e variegato è coordinato proprio dall’Università della Tuscia: Clara Cicatiello e Emanuele Blasi in qualità di coordinatori del progetto,  Barbara Pancino e Luca Secondi come responsabili di specifiche attività del progetto.  Una grande sfida per costruire, tramite l’interazione tra ricercatori e operatori del settore, filiere alimentari più sostenibili, nelle quali molto meno cibo vada sprecato.

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