Università Unimarconi

Intelligenza artificiale, Scorsini Cisl: “Dovrà essere ben regolamentata e soprattutto governata”

Mercoledì 13 marzo con 523 voti favorevoli su 618 l’Ue e gli Stati membri sono diventati i pionieri mondiali nell’adozione di una legge sull’Intelligenza Artificiale grazie all’approvazione del testo finale dell’AI ACT. La nuova normativa avrà un impatto su tutti i settori, a partire proprio da quello bancario anche se probabilmente si arriverà al 2026/2027 affinché il regolamento possa essere effettivamente applicato a tutti i settori e su tutti i livelli di rischio.
L’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie stanno trasformando molti aspetti della nostra vita e il settore bancario non fa eccezione. L’Intelligenza Artificiale generativa, ossia quella che è in grado di generare testi, immagini, video, musica ecc., si sta facendo avanti prepotentemente ridefinendo il modo in cui le banche operano con i clienti. Se da una parte l’IA generativa porterà benefici notevoli in termini efficacia e di produttività, dall’altra porta con sé anche nuovi rischi come possibilità di frode, disinformazione e violazioni della sicurezza, oltre a sollevare ulteriori interrogativi etici e sociali. Una delle principali criticità dell’Intelligenza Artificiale Generativa riguarda la necessità di disporre di meccanismi di verifica e revisione umana. Questo perché, nonostante l’IA possa produrre risultati impressionanti, la sua logica interna può essere difficile da comprendere. La privacy è un altro tema importante perché l’IA ha bisogno di accesso a grandi quantità di dati per funzionare efficacemente e questo solleva grandi preoccupazioni sulla sicurezza poiché le informazioni sensibili potrebbero essere esposte a violazioni. Un altro rischio è che l’AI potrebbe essere un nuovo strumento nelle mani dei cyber criminali e costituire per banche un nuovo rischio, ma di contro, se si saprà gestire al meglio, può essere anche uno strumento per potenziare la cyber security nell’organizzazione aziendale, sia a livello di prevenzione che di risposta immediata a eventuali situazioni critiche.
L’AI consente di processare e interpretare grandi quantità di dati, che le banche possono utilizzare per rilevare rischi e opportunità in tempo reale, ottimizzare la gestione delle risorse e prevedere le tendenze di mercato con una rapidità e una precisione inimmaginabili fino a pochi anni fa. Se giustamente regolamentata, l’Intelligenza Artificiale potrebbe semplificare le operazioni di routine quotidiane ed elevare le competenze dei professionisti del settore, insomma potrebbe essere un’opportunità per fornire delle garanzie ai propri stakeholder in termini di responsabilità e sicurezza, diventando un elemento a supporto della competitività sul mercato a livello internazionale.
L’IA generativa ha quindi il potenziale per essere la tecnologia più dirompente nel settore bancario degli ultimi 30 anni, cambiando radicalmente il modo in cui i servizi vengono erogati, pur mantenendo salde le basi del settore come la raccolta di depositi e l’erogazione di prestiti.
“L’Intelligenza Artificiale – dichiara il segretario generale della First Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini – potrebbe essere un elemento di supporto alle attività lavorative ma dovrà essere ben regolamentata e soprattutto governata. Anche se ad oggi non vediamo nell’ immediato un rischio di sostituzione in toto di attività lavorative nel loro complesso dobbiamo prestare la massima attenzione su di un fenomeno che va compreso. Potrebbe essere sfruttata in quei lavori di routine e liberare del tempo per concentrarsi su quelle attività di maggior valore. Le tecnologie già oggi supportano le aziende, per esempio tradurre testi, analizzare fatture o addirittura per la stesura dei contratti e altro. Però più si toccano dati sensibili più è necessario governare le tecnologie. Siamo agli inizi di quella che si presenta come una rivoluzione tecnologica in grado di cambiare il nostro approccio al lavoro e alle informazioni, per questo dobbiamo iniziare ad ipotizzare quali vantaggi e quali criticità porterà con sé. Non conosciamo gli effetti sul lungo termine e il reale impatto, al momento la paura è che si possa immaginare di utilizzare questa nuova tecnologia per tagliare i costi del personale. L’art. 9 del CCNL ABI prevede un Comitato Nazionale Bilaterale e Paritetico atto ad operare sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con l’obiettivo di renderne effettiva ed efficace l’azione. Si riunisce con cadenza bimestrale, oltre che su richiesta di Abi o di ciascuna Sigla sindacale. La Cabina di regia ha il compito di realizzare un confronto effettivo e continuo sulle tematiche emergenti attinenti alle trasformazioni del settore, alle nuove modalità di fare banca”.

 

 

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