Interrogazione della consigliera Ciambella (Pd) sul maxi impianto fotovoltaico in località Pian di Giorgio

VITERBO- La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella ha presentato un’altra interrogazione sul maxi impianto fotovoltaico in località Pian di Giorgio e altri: “Sul portale della Regione Lazio- evidenzia la consigliera Ciambella – risultano attualmente aperte le procedure di Via (Valutazione di impatto ambientale) su tre progetti relativi alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici nel territorio comunale di Viterbo. Le aree interessate, tutte superfici a destinazioni agricola, si trovano ubicate rispettivamente in località Pian di Giorgio (istanza acquisita dalla Regione con protocollo 0916848 del 26/11/2019), in località San Cataldo (protocollo 0120531 del 11/04/2020) e in località Palombara (protocollo del 02/03/2020).
Il progetto in località Pian di Giorgio, in particolare, prevede un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 72,64 MWp connesso alla Rtn (Rete di trasmissione nazionale) con una nuova stazione elettrica anch’essa in fase di progettazione in località Piscinale, a Grotte Santo Stefano, e un elettrodotto interrato lungo circa 8 chilometri. Se autorizzato, si tratterebbe di uno degli impianti più grandi della Tuscia: 120,8 ettari, a cui si sommano i 4 ettari di superficie della stazione elettrica a Grotte Santo Stefano. Dal canto suo la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio in attesa di emettere un giudizio definitivo in merito, ha espresso già alcune preoccupazioni. “L’impianto proposto – sta scritto nel documento firmato dalla soprintendente Margherita Eichberg – risulta essere di notevoli dimensioni ed esercita sul territorio una notevole modificazione con conseguenti impatti paesaggistici (…). L’area interessata all’impianto in progetto comprende un’ampia porzione di territorio (…) che, se pure non direttamente sottoposta a provvedimenti di vincolo archeologico e non interessata a procedimenti in itinere, si presenta ad alto potenziale archeologico”. “Inoltre – continua Eichberg – l’area ricade tra due importanti aree di interesse archeologico sottoposte a tutela: area di Acquarossa e area di Ferento”.
Sul progetto, il 28 gennaio scorso, si è svoltala prima seduta della Conferenza dei servizi. Ma anche stavolta come avvenuto nel caso degli ultimi due impianti fotovoltaici autorizzati sul nostro territorio (Petrignella e Rinaldone) il Comune di Viterbo non si è presentato all’incontro, anche se regolarmente convocato. E’ quanto risulta dagli atti e dai verbali consultabili sul sito della Regione. Presenti invece tutti gli altri soggetti interessati a vario titolo al progetto: Regione, Mibact, Provincia e società proponente, ciascuno con due o più rappresentanti per parte. Una mancanza grave quella di Palazzo dei Priori. Come ho avuto modo di sottolineare, è quella la sede designata per discutere, modificare ed esprimere il proprio parere sui progetti. Non c’era bisogno neanche di scomodarsi. A causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, le riunioni della conferenza dei servizi si svolgono da remoto. Per cui l’assenza appare ancor più ingiustificabile.
Lo stesso è capitato per gli altri due progetti: quello di San Cataldo, che prevede la realizzazione di un impianto di 6,55 MWp su una superficie di 8.53 ettari (prima seduta della conferenza dei servizi svoltasi il 10 febbraio) e quello in località Palombara, che è l’ampliamento di un impianto fotovoltaico già esistente, con una potenza 0,99 MWp circa su una superficie di 1,71 ettari circa (prima seduta della conferenza dei servizi svoltasi il 26 gennaio). Comune sempre assente, in base ai verbali.
Nel caso degli impianti del Rinaldone e di Petrignella, alla fine la mancata partecipazione del Comune alla conferenza dei servizi è stata conteggiata come parere positivo, in virtù del principio di silenzio assenso. Stavolta invece c’è ancora tempo perché il Comune possa dire la propria. Ma deve farlo subito. Le tre le procedure sono quasi in chiusura. Per l’impianto in località Palombara seconda seduta in calendario il 16 marzo e terza e ultima seduta il 26 aprile; per Pian di Giorgio il 18 marzo e terza e il 28 aprile; per San il 25 marzo e terza e l’11 maggio.
Alla luce di tutto ciò chiedo al sindaco: il Comune ha intenzione o meno di presentarsi in conferenza dei servizi, e, nel caso, qual è il parere che ritiene giusto esprimere sui tre progetti?
Da parte mia non posso che ribadire l’urgenza che il Comune adotti un piano regolatore delle energie rinnovabili, in base al quale individuare aree e criteri per uno sviluppo razionale di questi progetti. Fatta selva infatti l’iniziativa dei privati e la necessità di puntare su fonti energetiche pulite, si tratta di un percorso che il Comune deve guidare e non subire.
Registro come unica nota positiva che tra gli ultimi atti allegati alle procedure in questione ci sono anche tre lettere da cui emerge la volontà da parte dell’amministrazione di convocare una riunione con tutte le società proponenti per definire in maniera chiara le misure compensatorie. Ma anche in questo caso mi sembra poco. Come già detto, senza nulla togliere agli uffici del Comune, sovraccarichi di lavoro e con poco personale, sarebbe opportuno che il Comune si avvalga di un esperto della materia, particolarmente complessa. Anche perché spesso le amministrazioni comunali si trovano a confrontarsi con delle vere e proprie multinazionali, assistite da interi studi legali”.

 

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