Intervista a Carlo Franco Ricci

di CINZIA DICHIARA-

VITERBO- Dopo l’ultimo concerto della Stagione concertistica pubblica dell’Università degli Studi della Tuscia 2022/23 incontriamo il professore Franco Carlo Ricci, suo fondatore e direttore, nonché storico della musica per molti anni docente presso l’ateneo viterbese. Una chiacchierata per fare una ricapitolazione e conoscere  il bilancio dalla voce dell’organizzatore.

  • Professor Ricci, si è appena conclusa la diciottesima edizione della stagione Unitus, quali sono stati i concerti più seguiti?

La stagione comprendeva 25 concerti. Iniziata il 15 ottobre scorso con l’inaugurazione affidata alla Banda Musicale della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano diretta da Stefano Iannilli, ha riscosso un grande successo. Sono stai numerosi i concerti di livello: generalmente qualche giovane di talento di statura nazionale ma anche internazionale, che io cerco sempre di favorire, attingendo anche alle giovani leve della zona, poiché non potrei ignorare le realtà locali, e poi altri musicisti attivi e in carriera.

  • Può farne una carrellata?

Quest’anno ha voluto partecipare con un quartetto, il pianista e compositore Maurizio Mastrini, personaggio che ha milioni di visualizzazioni su youtube. Suona scalzo, sui ghiacciai, in mezzo agli oceani, molto originale. Esegue solo composizioni proprie.

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Un concerto che si ripete ogni anno, in collaborazione con il Rotary Club Roma ovest, quello degli allievi del Magisterium pianistico di Marcella Crudeli accompagnati dall’Orchestra ICNT “I concerti nel tempio” diretta da Daniele Camiz: i migliori sono selezionati per sostenere una prova con l’orchestra. Quindi, cinque ottimi pianisti hanno eseguito singoli movimenti di concerti per pianoforte di Mozart, di Beethoven e di Mendelssohn.

Molto seguita è stata l’esibizione del Promart Tango Quintet (Riccardo Taddei, fisarmonica, Teodora Ristic, pianoforte; Cècile Bruned, flauto; Monica Nicoara, voce; Dario Epifani, contrabbasso), specializzato nel tango. Privilegiata la musica di Piazzolla ma anche di altri compositori argentini del ‘900. L’accoglienza da parte del pubblico è stata davvero straordinaria.

Quindi è intervenuto il pianista Arturo Stalteri, noto altresì quale conduttore di programmi sul terzo canale radiofonico della Rai, in particolare del ‘Concerto del mattino’, che ha eseguito brani di repertorio e anche musiche proprie.

Un altro successo è stato ottenuto dal Duo “Kairós”, costituito da Cesare Chiacchiaretta (fisarmonica) e Marco Colacioppo (pianoforte), con musiche di Nino Rota e Ennio Morricone. L’interpretazione intensa e partecipata del fisarmonicista ha captato l’attenzione degli astanti facendo circolare un’emozione incredibile. In certi momenti anche io, che non ho una particolare predilezione per questo strumento, ho avuto un’emozione profonda, poiché esso sa toccare alcune corde liriche. Dunque ho invitato nuovamente questo duo per il prossimo anno.

Poi c’è stato il concerto di Marcella Crudeli, un successo sicuro. Quindi un pianista lanciato dalla nota e benemerita associazione londinese Keyboard Charitable Trust Artist che promuove talenti musicali nel mondo; ogni anno ne propone uno anche alla nostra Stagione. Questa è stata la volta di Simone Tavoni.

È piaciuto anche Walter Fischetti, pianista di Viterbo, professionista molto serio che ogni anno rinnova il suo repertorio presentando programmi sempre originali.

Altro concerto riuscitissimo è stato quello del Duo Degas con i pianisti Gala Chistiakova e Diego Benocci; primi assoluti nella sezione “Duo a quattro mani” nel Concorso Internazionale “Roma” 2022, sono stati ugualmente da me invitati per la prossima stagione.

A seguire, i concerti di un famoso pianista belga, Patrick Dheur, del pianista Denis Linnik, vincitore del Premio Chopin nel Concorso Internazionale “Roma” 2022, e della nota pianista Cristiana Pegoraro che riscuote sempre notevoli consensi.

Inoltre, il concerto dei miglior allievi del Liceo Musicale di Viterbo, il concerto del Trio Kegelstadt, vincitore del concorso di Musica da Camera di Magliano Sabina, il consueto ritorno di Sandro De Palma, un altro importante protagonista della vita musicale viterbese, presidente dell’Associazione Musicale Muzio Clementi.

La chiusura, il 20 maggio scorso, con l’Orchestra MuSa Classica della Sapienza di Roma, diretta da Francesco Vizioli, ospite abituale della Stagione della Tuscia.

I concerti che non ho citato sono anch’essi di valore, mi sono limitato a richiamare quelli che hanno avuto maggiore risonanza presso il pubblico.

  • Quali riscontri ha avuto e quale la sua opinione di organizzatore?

Devo dire che un aspetto che mi amareggia, da me esposto in varie circostanze e anche nel saluto di commiato della stagione concertistica, è che mi sento di operare come in “terra di missione”. “Chi ha orecchie per intendere, intenda”.

Molti dei musicisti ospiti a Viterbo, si esibiscono in importanti sale da concerto in Italia e nel mondo; peccato che i viterbesi perdano spesso simili opportunità. Forse è più agevole ascoltare i concerti da casa, da quando, in seguito alla pandemia, abbiamo iniziato a trasmettere in streaming. Tuttavia, come ho sottolineato più volte, c’è una differenza abissale tra l’ascolto dal vivo e in registrazione: è come mangiare cibi in scatola anziché gustare cibi freschi.

Nel concerto si crea una circolazione di emozioni che muovono dal concertista al pubblico e viceversa, in un flusso che è impossibile generare attraverso una trasmissione televisiva. Occorre sollecitare il pubblico a fare il sacrificio di presenziare, poiché compensato dalle emozioni in sala; il godimento estetico e etico sono di gran lunga superiori.

  • Il rapporto con le rappresentanze politiche locali e con gli operatori culturali…

L’Amministrazione comunale di Viterbo, a detta degli stessi frequentatori dei concerti, prende poco in considerazione questa stagione di concerti, che peraltro è comunemente considerata l’avvenimento culturale di più ampio respiro e di più lunga durata della città del Papi.

Per motivazioni che ciascuno può formulare secondo la propria sensibilità e cultura, il pubblico non sembra essere appassionato frequentatore dei concerti dell’Università, salvo un gruppo non folto di fedelissimi che non mancano un appuntamento.

Data la presenza in città di importanti scuole, come la Scuola Comunale di Musica, peraltro molto frequentata, e il Liceo Musicale, si auspica che chi intende dedicarsi alla musica, sia professionalmente sia per diletto personale, voglia cominciare a seguire i concerti, e ascoltare la musica dal vivo, così come coloro che studiano recitazione vanno regolarmente a teatro.

Aver avuto più di ottomila visualizzazioni in streaming, lo scorso anno, è comunque un bel risultato che conferma una ricezione lusinghiera. Molto si può fare.

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