Intervista allo scrittore Luis Contenebra

di WANDA CHERUBINI-

Il tuo vero nome è Paolo Fanelli, perchè utilizzi il nickname di Luis Contenebra? ” E’ omaggio al nostro territorio, Contenebra è un castello situato nel territorio di Marta. Questo luogo dimenticato ha una grande interesse storico. Pensa che ha ospitato il priore capo dei Templari. La presenza di questa autorità così importante per un motivo che si è rivelato una vera e propria sorpresa”.

Quando nasce la tua passione per la scrittura? “Devi sapere cara Wanda che mio padre è stato un maestro. Per lungo tempo ha insegnato a Marta, il mio paese di origine, e ha saputo trasmettermi la passione per la lettura e la storia del territorio.
Così fin da quando ero piccolo essendo di natura piuttosto timido ed introverso, dedicavo il mio tempo a leggere e fare lunghe passeggiate in solitudine.

Quando hai iniziato a scrivere il tuo primo libro? “Il mio primo romanzo l’ho scritto tanti anni fa, ero un giovane ragazzo, il testo parlava di bande rivali per la contesa del territorio…cosa da ragazzi insomma.
Successivamente sono stato impegnato in articoli di testate giornalistiche locali fino a che, intorno ai 45 anni, ho deciso di mettermi in gioco con il libro “L’isola di Maria Maddalena.” Questa storia parla di un’isola sul lago di Bolsena che nel medioevo era chiamata appunto, Isola di Maria Maddalena. Questo ha attratto fortemente la mia curiosità, così ho indagato tra documenti nelle biblioteche (arrivando persino alle biblioteche Vaticane).
Il risultato di questa ricerca mi ha dato la possibilità di costruire una storia straordinaria.
Come, per esempio, la notizia che sull’isola oltre a essere ubicata la chiesa dedicata a Santo Stefano Protomartire e a San Valentino, vi era anche un santuario dedicato a Santa Maria Maddalena dove un prezioso reliquario conteneva le spoglie mortali INTERE della santa.
Collegando le varie informazioni , riferimenti topografici e toponomastici, sono giunto a conclusione che probabilmente questa storia è stata del tutto dimenticata.
Questo mi è stato d’ispirazione per sviluppare la trama narrativa del libro.

Di cosa trattano i tuoi libri? “Ho scritto 9 romanzi, per lo più ambientati nel periodo etrusco.
Cerco di raccontare curiosità e aneddoti storici descrivendo aspetti della vita quotidiana dei nostri antenati. Nella mia ricerca cerco anche di dare dignità e memoria a luoghi dimenticati, come Castro, Rofalco, Lago di Mezzano, il Mulino della Lega, Poggio Buco e molti altri luoghi del territorio.

Cosa è per te la scrittura ? “La scrittura è un modo per esprimermi e per trasmettere il mio amore per la storia”.

Sogni nel cassetto? “Far vivere ai lettori lo stesso entusiasmo che ci metto io e diffondere la cultura e l’amore per il nostro territorio”.

Prossimo lavoro? “Il prossimo lavoro uscirà all’inizio dell’estate prossima. Si intitolerà “Metello l’eroico bambino etrusco”. E’ una storia ambientata a Rotas un pagus etrusco che oggi è chiamato Civita di Bagnoregio. Un giorno mentre passeggiavo con i miei cani lungo il rio Torbido ho incontrato un’anziano signore che mi ha raccontato una storia incredibile…”.

 

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