Invasione delle cimici asiatiche: danni per le nocciole

di REDAZIONE-

VITERBO – Le cimici asiatiche stanno mettendo a dura prova l’agricoltura viterbese, in particolare la coltivazione delle nocciole, con potenziali gravi conseguenze economiche. Questi insetti hanno invaso diversi paesi del comprensorio dei Cimini, tra cui Vignanello, Vallerano, Caprarola, Corchiano e Fabrica di Roma, sia nelle zone urbane che nelle campagne.

Secondo le prime analisi condotte dall’Università della Tuscia, sembra che la proliferazione delle cimici sia legata al clima insolitamente caldo delle prime settimane autunnali nella regione e all’uso improprio di fitofarmaci da parte di alcuni agricoltori, che ha portato all’eliminazione dei predatori naturali e dei concorrenti delle cimici.

I danni al settore delle nocciole sono stimati al 19-20% da Remo Parenti, il presidente di Confagricoltura, mentre Pompeo Mascagna, presidente di Assofrutti, stima che il raccolto possa essere stato colpito tra il 30 e il 40%, causando perdite di circa 50 milioni di euro. Tuttavia, c’è una discordia tra le diverse associazioni agricole, quindi l’Università sta conducendo ricerche più accurate per ottenere dati precisi.

Al momento, non è stata ancora scelta una strategia definitiva per contrastare l’invasione di queste cimici. Si sono considerate opzioni come l’introduzione della vespa samurai, un predatore naturale, ma l’idea è ostacolata dalla sua natura “aliena”. Un fungo patogeno è stato anche preso in considerazione, ma incontra scetticismo tra gli esperti. Al momento, sembra che l’uso di feromoni potrebbe essere la soluzione migliore per contenere l’emergenza e studiare questi parassiti in laboratorio per affrontare il problema in futuro. La situazione è ancora in evoluzione, ma potrebbe richiedere l’intervento della Regione Lazio per fornire sostegno agli agricoltori colpiti.

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