Isolamento fiduciario, interviene la Confael di Viterbo su un caso

VITERBO- Riceviamo da Egidio Gubiotto della Confael e pubblichiamo: ” Mi è stato riferito da una nostra iscritta, la problematica che ad oggi ancora non è stata risolta, di una situazione, che lei stessa ha vissuto.

Se tutto ciò fosse vero, e non vedo il motivo per cui non dovrebbe esserlo,  questa situazione avrebbe del grottesco in quanto lo Stato Italiano emana leggi e D.L. ma allo stato dei fatti sembra non controllare ciò per cui ha legiferato. La nostra iscritta mi ha raccontato di ciò che le è successo al suo rientro in Italia dopo aver passato le feste pasquali in  uno Stato della U.E. dalla propria figlia. Il DPCM del 30.03.2021 in cui veniva fatto obbligo per chi rientrava da viaggi da nazioni facenti  parte dell’ U.E. , di effettuare 5 giorni di isolamento fiduciario indipendentemente dall’esito del tampone e dopo i cinque giorni all’esito del tampone negativo poter tornare alla vita di tutti i giorni. La cosa veramente assurda  che per la partenza, lo stato di quel Paese ha chiesto, previo annullamento del viaggio, un tampone molecolare con esito negativo, 72 ore prima dell’arrivo In quel Paesei, sono stati  molto scrupolosi nei controlli e nella compilazione dei questionari, cosi come sono stati scrupolosi anche alla partenza verso l’Italia, facendo compilare  2 moduli di cui uno doveva essere consegnato all’autorità competenti aereoportuali di Fiumicino.  Ma giunta a Roma non ha avuto alcun controllo, né dei documenti, né informativa dell’isolamento relativo al DPCM, né  è stato  controllato il tampone, è stata solo controllato la temperatura con l’apparecchio fisso e chiesto se aveva eseguito il tampone e quando, tutto verbalmente ma senza  visionare nulla. Rientrata a casa si è sono subito adoperata ad informare sia la responsabile del  servizio   di appartenenza, sia il servizio TOC presso la A.SL. di Viterbo,, dove la Sig.ra che ha risposto al telefono si è riifiutata di identificarsi,  ed entrambi non hanno saputo dare indicazioni in merito,  affermando che il DPCM scade il suo effetto questa sera e non sanno come comportarsi, dicendo di fare una comunicazione al mio datore di lavoro, specificando l’accaduto ed allegare il documento, che non ha mai ricevuto, rilasciato a Fiumicino. Questa situazione è veramente assurda e lascia capire la fragilità di un sistema che fa acqua da tutte la parti. Se vengono emanati DPCM ma nessuno sa attuarli, mi chiedo quando riuscirà l’Italia ad uscire da questa empasse”.

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