Italia-Cina, a Soriano nel Cimino presentazione libro di autore italiano tradotto in cinese. Presente l’Ambasciatore di Pechino

SORIANO NEL CIMINO (Viterbo) – Il libro di un autore italiano contemporaneo tradotto in lingua cinese e distribuito nelle scuole della Repubblica popolare. E’ tutt’altro che casuale il cammino di uno dei romanzi storici di Eugenio Benedetti, a lungo imprenditore e divulgatore del know how italiano nel mondo, oggi filantropo impegnato in numerosi progetti umanitari.

Il volume “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” (Ciuffa editore, 2013) verrà tradotto in cinese (sopra, la cover del volume). L’iniziativa, al di là della rilevanza relativa all’aspetto letterario e culturale, avvicina ancor di più i confini tra Italia e Cina. Epicentro di questo progetto sarà Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, presso una delle residenze della famiglia Benedetti che ne ospiterà la presentazione. L’8 dicembre prossimo la copia in lingua cinese del libro-testimonianza sarà svelata al pubblico, alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia S.E. Jia Guide, dal gennaio dello scorso anno insediatosi a Roma.

Come ricordato dal suo amico Gianni Letta, Benedetti “da Kruscev (che nel 1960 lo battezzò la Rondine) a Mao Tse Tung (che incontrandolo nel 1965 lo chiamò il nuovo Marco Polo), da Nehru a Chou En-lai (che gli affidò il Great Marble Plan)”, ha contribuito “a riaprire la comunicazione interrotta tra popoli formalmente nemici”. Lo fece “sotto forma di macchinari, impianti industriali, innovazioni scientifiche, tecniche moderne e gusto della vita e del lavoro, impiantando fabbriche chiavi in mano a tecnologia italiana in Russia, in Cina, in Uzbekistan, in Angola e in tanti altri Paesi del mondo”.

E’ proprio in virtù delle innovazioni industriali allora introdotte in Cina, oltre alla costruzione di diverse autostrade, che l’imprenditore siciliano (nato a Catania 95 anni fa) trova ancora oggi in quel vastissimo Paese un’accoglienza calorosa. Tutto questo “proprio per il credito guadagnato allora da questo autentico Marco Polo di Catania”, osserva ancora Letta, rimarcando la visione futuristica messa a fuoco da Benedetti verso quel mondo allora considerato lontanissimo.

Nel libro è presente una ampia sezione iconografica, compresa la foto che ritrae un giovane Benedetti nel 1965 a Shanghai, con il primo ministro Chou En-lai, alla presentazione del Grande piano del Marmo. Progetto che portò all’apertura di miniere e cave di marmo in Cina, grazie alla tecnologia esportata dall’imprenditore italiano. Sempre a questa intrapresa è legata la presenza nella faggeta del Monte Cimino, a Soriano, “dell’unica barca cinese esistente al mondo fuori dalla Cina” (così l’ha definita il precedente ambasciatore in Italia, Li Ruiyu): si tratta di un vascello di marmo di cento tonnellate, donato dal governo cinese per i 70 anni di Benedetti, ed è una replica esatta (in scala 1:3), della Barca di Marmo dell’Imperatrice cinese Ci Xi, visibile nel Palazzo d’Estate a Pechino. Una foto della stessa Barca compare sulla copertina e all’inizio di ogni capitolo del libro tradotto in cinese.
Ne “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” è inoltre intrecciato il racconto della storia della reliquia dei “capelli della Madonna” di Papa Giulio II, che nel 1506 la donò ai padri Agostiniani della Chiesa della Trinità che era stata eretta sul Monte Cimino. Anche l’Eugenio Benedetti scrittore trova oggi spazio tra gli autori italiani più tradotti in Cina (soprattutto Italo Calvino accanto a D’Annunzio, Moravia e Deledda, seguiti poi da scrittori quali Daniele Del Giudice, Vincenzo Cerami, Alessandro Baricco, Tiziano Scarpa e altri).

– Citazione da “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai”
Benedetti chiude il libro-racconto con le parole pronunciate da Ciu all’assemblea dell’Onu. “Non basterebbero mille anni per espiare il peccato originale delle guerre dell’oppio mosse dall’Europa alla Cina. Ma giorno verrà in cui l’Occidente avrà bisogno dell’Oriente per uscire dalla propria crisi esistenziale, e troverà allora la soluzione ai propri problemi nella filosofia di Confucio:
Agisci con giustizia, Fai il tuo dovere, Opera il bene.
Sono le tre ‘massime’ scolpite sulla sua tomba a Qufu. Io le ho fatte incidere – conclude Benedetti – sulla prua della Barca di marmo che mi attende, nel bosco di Soriano, per navigare verso l’Infinito”.

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