La Callara del Bullicame deve riavere le sue acque: la protesta oggi davanti al cancello di ingresso

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Il Bullicame deve tornare ad avere la sua acqua. Hanno protestato stamani,  presso il cancello pedonale del Parco del Bullicame, Giovanni Faperdue (già presidente Associazione Il Bullicame) e Franco Marinelli (ex termalista) dell’Associazione Solidarietà Cittadina, che si sono incatenati simbolicamente  al cancello di ingresso del Parco del Bullicame contro lo stallo in cui versa il settore termale del Bullicame. Presente anche la consigliera comunale Chiara Frontini, di Viterbo 2020.  Spiega Marinelli: “Ricordiamo che tutto nasce il 25 novembre del 2014, quando la Soc. Gestervit perforò la sorgente S. Valentino, trasformandola in pozzo artesiano, e avocando tutto il flusso termale della “Callara”. Da quel lontano giorno fino ad oggi non è stato fatto niente, per il ripristino della situazione. Ripristino al quale la Soc. Gestervit è obbligata dalla sentenza del Tar del 21 giugno 2016. Oggi sono esattamente passati quattro anni da quella sentenza e tutto è rimasto come prima”.  Infatti, ad oggi, la sentenza che obbligava la Gestervit, a chiudere il S. Valentino e prendere acqua termale dal pozzo S. Albino, è ancora completamente disattesa. “Vogliamo mettere la parola fine a questa situazione che si trascina ormai da anni. Bisogna lavorare per chiudere il pozzo S. Valentino, per permettere che ritorni il flusso idrico alla “Callara” e consentire il rifiorire del Parco del Bullicame. Il geologo – prosegue Marinelli – ci ha anche detto che se le sorgenti sotterranee che hanno alimentato il Bullicame  stanno tanto tempo senza acqua potrebbero iniziare a franare.  Bisogna aprire il sant’Albino, che sta a 100 metri dalla Salus”.

Per Marinelli la soluzione potrebbe essere quella che il Comune di Viterbo faccia tutti i lavori e poi dia in concessione per 20-30 anni l’area termale”.

Marinelli, infine,  commenta anche l’affermazione del dirigente comunale Monaco sulla ex terme Inps, nel corso della II e IV commissione congiunte, secondo il quale non ci sarebbero project financing al momento per le terme Inps. “Io so benissimo che ci sono dei project financing – precisa Marinelli – Se ne è poi parlato sui giornali, ne ha parlato anche l’assessore comunale al Termalismo, Enrico Contardo. Quindi questi project financing dove sono finiti?”.

All’evento erano presenti stamani una quarantina di persone. Marinelli ha proposto una protesta analoga il prossimo sabato, sempre alle ore 11, alle Zitelle. “Da circa 60 anni l’acqua delle Zitelle va tutta dentro il fosso e da circa 50 litri al secondo ora registra sui 15/20 litri al secondo. Le responsabilità sono del Comune della Regione che devono piombarlo, in modo tale da rinforzare tutto il sistema termale”- chiarisce Marinelli, che lancia anche altre iniziative per il Bullicame: “Vorremo fare causa alla Gestervit per danno d’immagine alla Callara. Alcuni avvocati ci hanno detto che si può fare. Il prossimo sabato approfondiremo la cosa anche con qualche rappresentante comunale”.

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