La Candelora “Luce che illumina le genti” (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO – La tradizione popolare recita: “Pe’ la cannelora dall’inverno semo fora, ma se piove o tira vento, dall’inverno semo drento”.

Detto popolare collegato al passaggio dall’inverno alla primavera infatti, il 2 febbraio si trova a metà tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. Per la religione cattolica ha diversi significati: la ricorrenza della presentazione di Gesù al tempio (40 giorni dopo il Natale) e la purificazione di Maria.

E’ anche la giornata per riporre uno dei simboli natalizi più diffuso, il presepio, che vuole ricordare la rievocazione “dell’Umiltà dell’incarnazione” come veniva definito da San Francesco.

L’Unità Pastorale Sacra Famiglia e Sant’Andrea Apostolo, ha organizzato una celebrazione presieduta da don Gianni Carparelli alla presenza di molti parrocchiani, associati Amici del Beato Barberi della Madre di Dio e fedeli di Castel D’Asso, per una rilettura del messaggio del profeta Simeone: «I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».

 

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