La Candelora: storia e tradizione religiosa del 2 Febbraio

di ANNA MARIA STEFANINI-

Oggi è un giorno di luce. La Candelora, celebrata il 2 febbraio, è una festività di rilevante importanza sia dal punto di vista religioso che culturale. Questa data segna la presentazione di Gesù al Tempio, come narrato nel Vangelo di Luca (2:22-40), in cui Giuseppe e Maria portano il loro bambino per adempiere alla legge mosaica. L’evento è stato successivamente interpretato e celebrato dalla Chiesa cristiana, diventando un momento significativo nel calendario liturgico.

Le radici di questa celebrazione affondano nei riti ebraici e nelle tradizioni del tempio di Gerusalemme. La purificazione della madre dopo il parto e la presentazione del primogenito al Signore erano usanze ben consolidate nella cultura ebraica. Questo evento è di particolare rilevanza poiché segna l’incontro tra il mondo umano e il divino, rappresentato attraverso la figura di Gesù Cristo.

Nel V secolo, la festa della Candelora iniziò a diffondersi in diverse regioni, soprattutto in Oriente. In Occidente, la festa si affermò formalmente nel 815 d.C. grazie all’operato di papa Sergio I, che la riconobbe e ne promosse la celebrazione. La tradizione non si limitò a un semplice ricordo storico, ma assunse anche un significato simbolico e spirituale profondo.

La Candelora è conosciuta anche come la “Festa della Luce” in virtù del simbolismo della candela. Accendere candele in questa occasione rappresenta l’arrivo di Cristo, descritto come la “luce del mondo”. Nella liturgia, il gesto di portare candele accese simboleggia la luce che riflette la presenza divina, invitando i fedeli a riconoscere e accogliere Cristo come guida e salvatore.

Le candele benedette durante la celebrazione assolvono anche a un ruolo di protezione contro i mali e le avversità. In molte tradizioni popolari, si crede che accendere una candela durante la Candelora possa allontanare le tenebre e portare conforto e sicurezza alle famiglie.

Nel corso dei secoli, la Candelora ha dato vita a numerose tradizioni popolari. In molte regioni d’Italia, è usanza preparare dolci tipici e organizzare feste comunitarie. Inoltre, il giorno della Candelora è spesso associato alla fine della stagione invernale e al timido e fresco inizio della primavera, creando un legame con il ciclo naturale e agricolo. “La Candelora: dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento dell’inverno semo drento” dice un proverbio viterbese, considerando la festa anche sinonimo di previsioni. Queste usanze mostrano come la tradizione religiosa si mescoli a credenze popolari, creando un mosaico culturale ricco e variegato.

La Candelora rappresenta una fusione unica di fede e cultura, simbolizzando il riconoscimento della divinità in una forma umana. Attraverso la celebrazione di questo giorno, i cristiani non solo commemorano un momento cruciale della vita di Gesù, ma rivivono anche un messaggio di speranza e luce che attraversa le generazioni. Questo equilibrio tra sacro e profano, tra storia e tradizione rende la Candelora una festività di straordinaria importanza nella vita spirituale e culturale delle comunità cristiane.
Vorrei concludere, con la poesia
“Pastello del tedio” di Aldo Palazzeschi

Dal grigio della nebbia
Fitta fitta
Traspaiono cipressi
Ombre nere
Spugne di nebbia.
E di lontano dondolando lento
Ne viene un suono
Di campana quasi spento.
Più lontano lontano
Passa un treno
mugghiando.

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