La Casa editrice Sette città ricorda i giorni del primo lockdown con un racconto emozionante

VITERBO – Si avvicina la fatidica data che nel marzo 2020 ha visto l’Italia paralizzarsi, entra nel vocabolario di massa la parola inglese ‘lockdown’, continuamente ormai, si insinua nei discorsi della gente con la bocca bardata dietro mascherine improvvisate; si ascolta dai mass media con la frequenza del respiro. Le città si trasformano improvvisamente, le relazioni e gli interscambi personali si fermano di botto come in un incantesimo, i rapporti umani perdono l’emozione della casualità, si diradano, si disperdono, svaniscono; svaniscono i small talks e la quotidianità, oramai autoritariamente dettata dall’alto, assume cadenze universali. Intanto il silenzio esterno pervade ogni luogo, gli animali si appropriano di spazi tanto inusuali per loro quanto per noi lo è il vederli arrivare dentro le nostre metropoli, indisturbati e sereni, forse finalmente felici di visitare quell’ecumene così ambito dall’uomo. I bambini si rinchiudono in una dimensione priva di carezze e baci, rimuovono la spontaneità dei gesti. In Pipistrelli e Gabbiani. Diario di un lockdown di Cinzia Pierantonelli leggiamo il breve racconto di quei giorni visto da una Roma deserta, inusuale, praticamente disabitata fuori e angosciata dentro. Le pagine del breve libro sono costellate da una narrazione pittorica pregnante e incisiva realizzata dalla giovane artista Mara Cucu che diventa l’arazzo in cui si amalgama fantasia artistica e immaginazione personale nell’elaborazione di eventi tragici.

Un racconto che narra intensamente una storia, la nostra storia, quella da cui, solo oggi dopo due anni, forse, ci stiamo liberando.

Il racconto è disponibile anche in E-Book, tradotto in lingua inglese e pubblicato come E-Book dal titolo: Bats and Seagulls. Diary of a Pandemic

 

https://www.settecitta.eu/catalogo/autore/299

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