La conferenza del premier Conte: “Da oggi, 3 giugno, aprono i nostri confini regionali”

di REDAZIONE-

ROMA- Conferenza del presidente Giuseppe Conte, questo pomeriggio, alle ore 18, in diretta tv e in streaming, che ha annunciato: “Da oggi, 3 giugno, aprono i nostri confini regionali. E’ una decisione presa in piena consapevolezza perché l’andamento della curva epidemiologica ci mostra che sta funzionando il nostro indirizzo politico con costante monitoraggio. A distanza di circa un mese dalle riaperture delle filiere manifatturiere e delle costruzioni, i numeri sono incoraggianti. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche”. Questo ci conforta e ci dà fiducia in vista delle decisioni che saremo chiamati ad adottare nelle prossime settimane. Ci siamo inoltrati nella stagione bella, giustissimo la socialità ritrovata, ci meritiamo il sorriso dopo settimane di sacrifici, ma è bene ricordare sempre che se siamo trai primi pesi europei che può permettersi di riavviare le attività in situazione di sicurezza è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Facciamo attenzione: le uniche misure oggi efficaci sono il distanziamento fisico e l’utilizzo delle mascherine di protezione. Abbandonare il rispetto di queste precauzioni è una grave leggerezza completamente smentita dai dati dei contagi che seppure in calo continuano ad esserci”. L’altra notizia annunciata da Conte è che anche gli altri paesi europei possono venire in Italia “Adesso più che mai dobbiamo concentrarci sul brand dell’italia nel mondo perché in tutti questi mesi la bellezza dell’ Italia non è mai andata in quarantena. Oggi anche i turisti europei possono viaggiare in Italia senza sottoporsi alla quarantena. I ministri Di Maio, Franceschini, Speranza, Amendola stanno facendo un grande lavoro affinché il nostro paese torni a essere una meta ambita”. Ha poi proseguito: “Ora dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica, sociale: in 60 giorni abbiamo stanziato 80 mld di euro, corrispondenti a tre manovre di bilancio. Dei ritardi chiedo scusa e stiamo lavorando con un apparato statale che non era pronto a effettuare erogazioni così generalizzate in così poco tempo. Stiamo lavorando a un nuovo decreto rilancio per rendere più celeri queste procedure”. Ha poi spiegato che è necessario continuare a intervenire su alcune filiere della manifattura, sul turismo, sullo spettacolo, ma anche nel commercio e nell’artigianato, così come sulle piccole aziende. “La commissione europea, grazie anche al sostegno dell’Italia – ha proseguito – ha messo sul tavolo una proposta da 750 miliardi con il Recovery fund”.  Conte ha poi spiegato di stare a lavorare a un piano di rinascita che poggerà su vari pilastri. Il premier quindi evidenziato come si dovrà lavorare sulla modernizzazione del paese con la digitalizzazione per incrementare i pagamenti elettronici e contrastare l’economia sommersa. Importante anche l’innovazione per rendere accessibile per tutte le famiglie la banda larga. Infine, Conte ha rimarcato come bisogna lavorare per consolidare le piccole e medie imprese e per rilanciare gli investimenti pubblici e privati, tagliando la burocrazia. “Bisogna investire nelle gradi reti telematiche, idriche e energetiche e accompagnare il sistema imprese verso una transizione energetica – ha evidenziato – Dobbiamo puntare sul diritto allo studio e rinnovare l’offerta formativa, creare nuovi posti per ricercatori e far tornare i nostri giovani in Italia”. Infine, importante  lavorare sui tempi della giustizia, “che non sono accettabili perché non è accettabile avere codice civile che risale a 1942″.

Per Conte è necessario occuparsi di “una seria riforma fiscale, sostenere le imprese e le persone che sono ai margini del nostro circuito sociale e lavorativo. Dobbiamo contrastare la disuguaglianza”.

In conclusione, il premier ha parlato di alta velocità. “Oggi è partito per la prima volta il freccia rossa da Torino a Reggio Calabria. Dobbiamo lavorare all’alta velocità. Dobbiamo realizzare la linea da Pescara a Lecce e realizzare l’alta velocità in tutta la Sicilia, come da Roma a Pescara, da Reggio Calabria a Taranto”. Per Conte “tutti insieme ce la possiamo fare e sono sicuro che ce la faremo”.

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