La corretta formazione del mediatore familiare, il convegno al tribunale di Viterbo, il 29 gennaio

VITERBO – Due domande al Prof. Marino Maglietta, ideatore ed estensore della legge sull’affido condiviso e ospite di spicco del convegno “La formazione del Mediatore Familiare alla luce della norma UNI 11644/16” che si terrà mercoledì 29 gennaio al Tribunale di Viterbo, con l’obiettivo di fare chiarezza sul ruolo e competenze del mediatore familiare.

Prof. Maglietta, nel corso del convegno in cui lei è relatore verrà presentato un nuovo corso di formazione per mediatori familiari, riconosciuto dall’AEMeF (Associazione Europea Mediatori Familiari). Che cosa lo caratterizza?

– Essenzialmente, si attiene rigorosamente alle norme UNI sulle professioni non regolamentate, per cui garantisce la spendibilità del titolo, e altrettanto rigorosamente insegna a rispettare il principio della bigenitorialità, per cui si pone nelle condizioni ideali per applicare la legge sull’affidamento condiviso.

Ma in cosa mediazione familiare e affidamento condiviso possono considerarsi interdipendenti?

– Perché un percorso di mediazione possa avere successo, nell’immediato e in seguito, è fondamentale che ci sia equilibrio all’interno della coppia, che i genitori siano investiti degli stessi diritti-doveri e che il figlio abbia pari opportunità di relazionarsi con l’uno e con l’altro. Cosa che la legge prevede, ma che al momento la mediazione assicura molto meglio del sistema legale, ancora favorevole a soluzione sbilanciate.

Un’occasione quindi imperdibile per avvocati, assistenti sociali ed altre figure professionali per capire meglio lo stato dell’arte di una nuova figura professionale che avrà un ruolo sempre più importante nella soluzione dei conflitti di coppia nell’interesse prevalente dei figli

 

 

 

 

 

 

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