La festa di Sant’Andrea Apostolo e la tradizione dei pesci di cioccolato a Viterbo

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Il 30 novembre si celebra la festività di Sant’Andrea Apostolo, uno dei dodici discepoli di Gesù e considerato il patrono dei pescatori e dei marinai. La sua figura è centrale in diverse tradizioni religiose e culturali, specialmente in Italia, dove molte città dedicano eventi e celebrazioni in suo onore. Viterbo, in particolare, si distingue per una tradizione unica e affascinante: il dono dei pesci di cioccolato, con all’interno una sorpresa.

Secondo la tradizione cristiana, Sant’Andrea era un pescatore di Galilea e, insieme al fratello Pietro, seguì Gesù, diventando il primo discepolo chiamato. La sua vita è stata caratterizzata da un forte impegno nel diffondere il messaggio del Vangelo, tanto da essere considerato un simbolo di evangelizzazione e di fede. Sant’Andrea è rappresentato spesso con una croce a forma di X (la croce di Sant’Andrea), poiché secondo la tradizione, fu martirizzato su un simile strumento di tortura.
A Viterbo, la festività di Sant’Andrea è celebrata con una tradizione culinaria particolare: il regalo dei pesci di cioccolato. Questa usanza ha radici storiche e culturali profonde e si è mantenuta nel tempo come un gesto simbolico di affetto e di condivisione.

I pesci di cioccolato, solitamente preparati in occasioni speciali, rappresentano il bene e la prosperità, evocando il tema della pesca, che è intrinsecamente legato alla figura di Sant’Andrea.

Oggi, nella chiesa di Sant’Andrea a Pianoscarano, è stata rinnovata la tradizione della consegna dei pesciolini di cioccolato ai numerosi bambini e adulti.
Presenti, fra gli altri, il Comandante della Guardia di Finanza col.Carlo Pasquali, la sindaca Chiara Frontini, l’assessore Katia Scardozzi, il consigliere Paolo Moricoli, la consigliera Maria Rita De Alexandris. La messa è stata officiata da don Luca. Presente
don Luigi Fabbri, che ha affermato: “Nella nostra strada c’è un incontro che non possiamo perdere: quello con Gesù Cristo. Sant’Andrea subito seguì il Redentore per realizzare il bene. La vita è complessa. A volte ci poniamo domande alle quali è difficile rispondere L’amico più caro per tutti noi è Gesù Cristo.”
Al termine della cerimonia, don Luca ha invitato tutti i bambini, i genitori e la Sindaca a prendere il pesce di Sant’Andrea. Dopo la Santa Messa, gli sbandieratori hanno accompagnato i presenti all’oratorio a degustare pizze friie e lattarini; altri sono andati a gustare le salsicce sulla brace. È stato ricordato anche Luigi Bruti.

Il pesce è molto importante nella simbologia cristiana: anticamente era il simbolo di Cristo e, nelle catacombe, vicino alla parola Icthus veniva raffigurata anche una T (tau greca) che ricordava Cristo Crocefisso.

I dolci, realizzati con cioccolato di alta qualità e decorati in modo artistico, confezionati in carta stagnola colorata, diventano un simbolo di festa e di comunità. Nascono come omaggi tra famiglie, amici e vicini, un modo per rafforzare i legami sociali e ricordare l’importanza della condivisione.

La tradizione di regalare pesci di cioccolato va oltre la mera celebrazione religiosa; è un gesto che promuove l’unità e la gratitudine fra le persone. In un mondo sempre più digitalizzato e frenetico, queste tradizioni mantengono vive le interazioni umane e i legami affettivi, rendendo omaggio a valori fondamentali come la solidarietà e l’amicizia.

La celebrazione di Sant’Andrea Apostolo a Viterbo, con la sua tradizione dei pesci di cioccolato, rappresenta un meraviglioso esempio di come la cultura, la fede e la gastronomia si intreccino, dando vita a usanze che rafforzano la comunità e mantengono viva la storia locale. In questo giorno, le strade di Viterbo si animano di colori e dolcezze, mentre i cittadini si scambiano i pesci di cioccolato, continuando una tradizione che parla di condivisione, rispetto e amore per le proprie radici. Tante le iniziative quest’ anno, anche a piazza delle Erbe oltre che alla chiesa di Sant’Andrea a Pianoscarano per ricordare la bella tradizione viterbese.

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