“La formazione obbligatoria a cosa serve?”, interviene il Segretario Generale First/Cisl di Viterbo Scorsini

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “La formazione continua del personale deve essere qualificata e qualificante e rappresenta lo strumento essenziale per la crescita e lo sviluppo delle competenze professionali a tutela dell’occupazione e della mobilità.

Ma siamo sicuri che le banche utilizzino la formazione per lo scopo per cui è nata?

“Recentemente -dichiara il segretario generale della First Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini– si scopre che in una importante Banca i colleghi sono stati informati verbalmente che non riceveranno il loro premio incentivante, in quanto non hanno effettuato la formazione obbligatoria.Forse dobbiamo ricordare a questa Bancache nelle filiali la formazione viene spesso sacrificata per gestire le attività quotidiane, lavorando in continua emergenza, per soddisfare spesso le pressanti richieste commerciali. Se parliamo di pianificazione di giornate di formazione flessibile, questa è ostacolata dalla necessità di garantire un numero di presenze adeguate per presidiare le attività ordinarie della filiale. Come se tutto ciò non bastasse, si scopre che sempre nella stessa Banca alcuni corsi OBBLIGATORI sono stati caricati nella piattaforma a fine anno, con termine obbligatorio per lo svolgimento nei primi mesi del 2023 in assenza di specifico richiamo, cosa che per corsi che servono alla stessa per vendere i prodottisvolgeinterventi mirati per sensibilizzare i colleghi in vista dell’imminenza delle scadenze.Perché questi corsi OBBLIGATORI non vengono caricati al massimo entro novembre?

Perché ridursi a dicembre per caricare corsi anche di poca importanza?

A pensare male si fa peccato……… ma spesso ci si azzecca.

Bisogna fare qualcosa, non è pensabile beffare così i colleghi, perchè con il loro impegno hanno consentito alla Banca il raggiungimento dei risultati richiesti.

Bisogna premiare il merito e non demotivare i lavoratori.

Presteremo massima attenzione, e vogliamo risposte concrete da parte delle Banche. Il 2023 è un anno pieno di trattative, dai rinnovi dei Contratti Nazionali, a quello dei contratti di secondo livello. Abbiamo la possibilità di confrontarci con le Aziende anche su questi argomenti e non possiamo più accettare comportamenti del genere”.

 

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