La Galleria d’arte “ARTPOETRY” di Lecce si tinge di rosso con le opere di Alfonso Talotta

LECCE – Riceviamo e pubblichiamo: “Sabato 27 gennaio alle ore 18.30 si inaugurerà a Lecce alla Galleria “ARTPOETRY”, la mostra “Fil Rouge”, dell’artista viterbese Alfonso Talotta.

L’esposizione, a cura di Salvatore Luperto e presentata con un testo di Davide Miceli, sarà composta da quindici opere tutte realizzate con il colore rosso che vanno dal 1992 al 2023.

 Un veloce riassunto degli ultimi trenta anni dell’attività espositiva dell’artista. Presenti vari cicli affrontati da Talotta nel periodo suddetto: “Perforazioni segniche”, “Forme”, “Chiusure”, “Compenetrazioni”, “La pelle della pittura”, “Forma unica”, “Sdoppiamenti” e “Rilievi”.

Si va, quindi, dalle “Perforazioni segniche”, dell’inizio degli anni novanta, dove il segno viene tolto, asportato dalla tavola per indicare nuovi andamenti spaziali, al ciclo delle “Forme”, della metà degli anni novanta, quando i segni, che precedentemente non si incontravano, non si toccavano, entrano in contatto e generano una forma svuotata di materia, assente, bianca, sottrattiva; nelle “Chiusure”, della seconda metà del 2000, la forma, prima aperta, libera, in entrata o in uscita, viene chiusa, appunto, definita, costretta, in una geometria più serrata; nelle “Compenetrazioni”, invece, del 2013/14, le forme si fondono tra loro dando vita, così, ad altri andamenti formali e strutturali, più dinamici e movimentati; Il ciclo della “Pelle della pittura”, 2016/17, accentua ancora di più l’interesse pittorico che ha sempre caratterizzato la tecnica di Talotta, una superficie non materica ma sensibilizzata, più attenta alla pelle, all’epidermide della pittura, rispetto al corpo e alla materialità della pittura stessa; la “Forma unica”, del 2019, pone l’accento sulla unicità e continuità della forma quasi a voler dire che questa è sempre la stessa e che si rigenera continuamente con nuove modularità, formali e spaziali e, quindi, sempre diversa; il 2021 si apre con l’ultimo ciclo dell’artista, insieme ai “Rilievi”, quello degli “ Sdoppiamenti”.

 Qui la forma viene divisa, sdoppiata, in due parti che segnano una nuova vita compositiva di una forma iniziale che, una volta così eseguita, agita, non può più essere ricomposta come era all’inizio. Sono tavole intelate e sagomate che hanno sempre un punto di contatto, di incontro, dopodiché si muovono libere sul muro e hanno valore installativo, cioè possono, di volta in volta, essere ricomposte in modo diverso e seguire altri andamenti spaziali, strutturali e formali.

 Con i “Rilievi”, l’altro recentissimo ciclo, iniziato nel 2022, la parte pittorica, dipinta, si arricchisce anche di elementi di rilievo, compensati intelati o, per i lavori più piccoli, cartoncini, che danno un leggero spessore dal quale parte la costruzione delle forme che vengono individuate a livello compositivo. Viene a formarsi un interessante dialogo da questa parte che emerge un po’ rispetto alla parte solamente dipinta e dove il rilievo, l’ombra che inevitabilmente si forma, dà ancora una volta, nuovi suggerimenti, nuove soluzioni per quello che è stato detto, diversità nella continuità.

 La mostra pugliese si identifica per un collegamento tra opere essenziali e una costante spoliazione, dove si sottrae il superfluo per poi ripartire e intraprendere sempre un nuovo viaggio all’interno dell’inesauribile percorso della pittura.

Le varie tonalità di rosso danno poi, a questa mostra, forza, determinazione, fierezza e audacia, e creano un interessante contrasto tra questo cromatismo e le linee e le forme di Alfonso Talotta sempre generatrici di composizioni pacate, silenziose e assorte. La mostra proseguirà fino al 24 febbraio 2024“.

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