di MARCO ZAPPA –
Il ballottaggio è ormai imminente e tutti siamo lì col fiato sospeso a vedere chi la spunterà. Vinca l’una o l’altra candidata è facile intuire i desideri dei cittadini, cioè strade prive di buche, restauro e ripristino di molti edifici importanti, come Palazzo Farnese con l’attiguo complesso dell’ex ospedale, migliore gestione del traffico cittadino (nel caos soprattutto nei pressi della rotonda al cimitero progettata “con i piedi” ) e via dicendo…
Ma io volo più basso, mi accontenterei si risolvessero problemi più semplici e realizzabili con meno esborso di denaro e minor burocrazia in modo da dare una rapida ed efficace nuova immagine alla nostra città.
Penso ad una maggiore educazione civica: basta bottiglie, cartacce e rifiuti abbandonati nelle piazze e nelle vie cittadine da gente maleducata, ma anche da chi non ha scelta se non si trovano cestini o altri contenitori dove buttare l’immondizia. Possibile che un comune non possa legiferare qualcosa in merito e trovare dunque chi per forza o per amore (penso a chi usufruisce del reddito di cittadinanza) possa operare dei controlli in merito, richiami e sanzioni? Lo stesso dicasi per la triste abitudine di imbrattare i muri con scritte e raffigurazioni (da quando qualche cervellone inventò la street art, ogni superficie pubblica è buona per ospitare di tutto, anche delle “croste” imbarazzanti spacciate per opere d’arte).
La civiltà di una città è manifesta anche dalla quantità dei servizi igienici. Non c’è dubbio che a Viterbo manchino e allora sarebbe buona cosa incentivarne la presenza offrendo opportunità di guadagno a pensionati, lavoratori disoccupati o a persone ben disposte al lavoro che potrebbero usufruire di agevolazioni o benefit comunali da arrotondare poi con le possibili mance.
E ancora: è un’indecenza vedere il centro storico soffocato da scatole e cavi elettrici, centraline affisse alle pareti e discendenti ovunque che deturpano l’estetica della città. E alla scontata obiezione riguardo la mancanza di fondi, rispondo che in questi ultimi anni di denari pubblici ne sono stati spesi pure troppi, causa ristrutturazioni e in modo del tutto scriteriato, ma se anche non ci fossero il comune potrebbe trovare un compromesso con i proprietari delle dimore antiche violentate dalla modernità, ad esempio con esenzioni Imu, Tari e via dicendo per un lasso di tempo a sconto lavori.
In Umbria e in Toscana, solo per citare il centro Italia, il decoro urbano viene prima di tutto; si interessino dunque i proprietari a migliorare l’estetica delle proprie abitazioni all’interno delle mura. Che ci si inventi dei premi, bonus o benefit per i più virtuosi in modo da stimolare anche altri.
E poi la cultura…se ne sente il bisogno dopo anni di nulla…ma questa è un’altra storia.