“La Neuropsichiatria infantile ha continuato a lavorare anche durante il lockdown”, la replica della Asl di Viterbo al segretario Gubbiotto (Confael)

VITERBO- La Asl di Viterbo risponde  con un comunicato alle accuse lanciate dal segretario nazionale della Confael, Egidio Gubiotto in merito alla Neuropsichiatria infantile di Belcolle. “Già dopo i primi giorni di chiusura nella Fase 1-Covid, il servizio ha attivato una pagina sul sito della Asl con indicazioni e link specifici per dare indicazioni e supporto alle famiglie, disponendo altresì la riorganizzazione del servizio garantendo la continuità assistenziale anche da remoto, autorizzando a tal fine anche le strutture ex articolo 26, primo esempio nel Lazio.

Si sottolinea come nel primo semestre gennaio-giugno 2020 sono stati programmati 685 progetti riabilitativi a Viterbo e provincia così come nei mesi luglio-settembre sono stati riattivati 427 progetti e altri 89 sono programmati per il mese di ottobre. Numeri che dimostrano come l’attività della Neuropsichiatria infantile, non è stata mai interrotta, nonostante le difficoltà legate alla pandemia da Coronavirus.

I progetti riabilitativi sono quasi sempre ciclizzati in accordo con i genitori con interruzioni più o meno lunghe tra i cicli. Tali intervalli consentono anche di prendere in carico o in valutazione diagnostica altri utenti. La prosecuzione assistenziale da remoto o la necessità della sua interruzione è sempre stata concordata con i familiari.

Pertanto affermare che: “…la sanità viterbese sia vicina a un “cumulo di macerie” non ci lascia più dubbi, ma che la malasanità comprometta la tutela della salute di utenti in età pediatrica, ci conduce nel totale sconforto…”, appare oltremodo lesivo del lavoro dei professionisti della Asl di Viterbo, soprattutto in una circostanza di estrema emergenza determinata dalla pandemia di Covid-19.

Come appare privo di ogni fondamento l’affermazione che: “…la Neuropsichiatria infantile è ferma da ormai circa sette mesi…”, poiché la Uoc di Neuropsichiatria infantile ha continuato a lavorare anche durante il periodo di chiusura generale a livello nazionale e nei mesi di acuzie della pandemia Covid-19.

Relativamente a quanto asserito sulla fruizione della legge 104, il nuovo Ccnl 2016-2018 Comparto sanità, all’art. 38 ha escluso la fruibilità ad ore dei permessi di cui alla legge 104/92, facendo menzione soltanto della fruibilità a giorni, a differenza di altre tipologie di permessi, per i quali è espressamente prevista la fruibilità ad ore.

Pertanto, trattasi della applicazione di disposizioni normative e non di iniziative autonome della Asl di Viterbo”.

 

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